Come riprodurre un giardino pantesco nel tuo cortile

Scopriamo le caratteristiche del meraviglioso giardino pantesco e come riprodurlo fedelmente nel proprio cortile

Scopriamo le caratteristiche del meraviglioso giardino pantesco e come riprodurlo nel proprio cortile

Un manufatto di forma cilindrica realizzato a secco con pietre nere e una minuscola apertura, così bassa che per entrare è necessario chinare il capo. Dentro un solo albero, un agrume custodito gelosamente al riparo dalle intemperie, dal gelo e dal vento, cresciuto grazie al microclima che si crea all’interno e all’umidità che la strana costruzione riesce a trattenere. È il giardino pantesco, un vero e proprio laboratorio che ha fatto del clima rigido dell’isola e della scarsità di acqua una risorsa. Nell’ambito della campagna Bellezza Italia, l’associazione ambientalista Legambiente si è occupata di censire gli oltre 400 giardini presenti a Pantelleria, attraverso la pubblicazione di un report che è anche un itinerario di scoperta per apprezzare l’isola da prospettive insolite e particolari.

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Che cos’è il giardino pantesco

Il giardino pantesco (u jardínu in siculo) è una tradizione secolare dell’isola di Pantelleria, ora parte del patrimonio dell’Unesco: si tratta di recinto costruito interamente in pietra a secco, generalmente di forma circolare, che viene eretto da secoli sull’isola allo scopo di creare un clima adatto allo sviluppo di un unico agrume al suo interno. Il recinto protegge la pianta dalle intemperie e crea al suo interno un microclima ombroso che mantiene il suolo fertile e umido: i raggi del sole battono sul terreno solo mediati dalle foglie della pianta stessa e ciò garantisce una costante presenza di acqua all’agrume, anche nei mesi estivi, sfruttando la minore evaporazione dell’umidità dal terreno e la condensa notturna che i muri trattengono tra le pietre della fondazione. la costruzione del muretto a secco, effettuata nello stesso modo da secoli, si avvale di due tipi di pietre: quelle più grandi, che costituiscono l’ossatura del muretto, e altre più piccole, che vanno a riempire gli spazi fra le pietre grandi.

Le specie coltivate nel giardino pantesco sono quelle tradizionali dell’agricoltura siciliana: arancio dolce, limone, cedro o mandarino. Tra gli aranci troviamo arancio portogallo, biondo comune, brasiliano o navel, sanguinello, sanguigno e tarocco, tra i limoni il femminello e il monachello e ancora il mandarino avana, il cedro comune e il bergamotto. In alcuni casi si trovano alberi con innesti di diverse varietà di agrumi. Manufatti simili ai giardini panteschi, costruiti al fine di proteggere la crescita degli alberi, sono presenti in altre aree del Mediterraneo caratterizzati da paesaggi rurali in pietra a secco: Cinque Terre, Salento, Baleari, Iblei (Italia), Folegandros (Grecia), Dalmazia (Croazia), e Lanzarote (Isole Canarie, Spagna).

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Il giardino pantesco: come costruirlo

La costruzione del giardino inizia con l’incastro di un palo nel punto che diverrà il centro della circonferenza del giardino stesso. Al palo viene legato uno spago e sullo spago vengono realizzati dei nodi per fissare i limiti della circonferenza esterna ed interna. L’azione di ruotare attorno al palo alla distanza del nodo viene eseguita fin dalla fase dello scavo e nella posa delle prime pietre che vanno a costruire le fondazioni. Le pietre grosse che costituiscono la fondazione vengono ricoperte con la terra, lasciando solo una porzione di pietre affioranti.

Il materiale utilizzato per la costruzione del giardino è quasi sempre la pietra originaria del posto, di natura vulcanica: si possono usare ignimbriti (caratterizzate da un colore grigio-verde oppure rosso mattone), trachiti e pantelleriti (pietre laviche di colore nero o grigio scuro, compatte e vetrose), Lave basaltiche o rocce sciolte come pomici e scorie vulcaniche. A seconda del tipo di pietra utilizzato, sarà necessaria una lavorazione diversa: per esempio, l’ignimbrite è facilmente modellabile e permette un elevato grado di lavorazione a differenza delle lave basaltiche, pietre molto dure e di difficile lavorazione. La tecnica della costruzione in pietra a secco si basa sull’uso della pietra come unico elemento costruttivo senza l’uso di materiali leganti. La muratura è detta a sacco o a “casciata”, in quanto lo spazio tra la fila interna e quella esterna di pietre viene riempito con pietre più piccole.

Le dimensioni medie di un autentico giardino pantesco sono circa 7 metri di diametro interno (ma possono arrivare anche a 10 metri); il muro è spesso circa 1,5 metri e alto anche 4 metri. Per quanto riguarda l’ingresso, questo può avere forma rettangolare con architrave, ad arco con architrave, ad arco senza architrave; le sue dimensioni in altezza non superano i 120 centimetri (in passato, l’altezza dell’ingresso aveva una valenza quasi religiosa, costringendo chi vi entrava ad abbassare il capo in segno di riverenza e di rispetto verso l’albero e il giardino che lo accoglieva). e in larghezza arrivano a 70 centimetri.

A causa del microclima umido che il giardino riesce a mantenere anche in estate, la pianta all’interno necessita di pochissima acqua per vivere. Molti giardini presentano un foro per il convoglio dell’acqua piovana, affinché questa penetri nel terreno irrigandolo naturalmente. Si può anche inserire nel terreno, alla base dell’albero, un’anfora in terracotta con il fondo forato che attraverso il rilascio lento dell’acqua piovana rende umido il terreno.

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Fonti: Legambiente / Parco Nazionale Pantelleria

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