Orti urbani: il pericolo dei metalli pesanti

E' un argomento un po' spinoso ma è necessario trattarlo: l'orticoltura urbana è diventato un passatempo molto popolare per gli abitanti delle città tuttavia, le possibilità di concentrazioni malsane di metalli pesanti nel suolo del giardino urbano può destare preoccupazione soprattutto nelle aree metropolitane ma non solo.

È un argomento un po’ spinoso ma è necessario trattarlo: l’orticoltura urbana è diventato un passatempo molto popolare per gli abitanti delle città tuttavia, le possibilità di concentrazioni malsane di metalli pesanti nel suolo del giardino urbano può destare preoccupazione soprattutto nelle aree metropolitane ma non solo.

I metalli pesanti sono un gruppo di metalli tossici per l’uomo e gli animali. Piombo, mercurio, rame, zinco, cadmio, nichel e ferro sono alcuni dei metalli pesanti più comuni che presentano un pericolo per la catena alimentare. Questi metalli possono provocare gravi disturbi al sistema nervoso centrale oltre ad essere dannosi per il sistema emopoietico.

La maggior parte dei metalli pesanti si trova naturalmente presente in tracce. Il piombo, per esempio, si può’ trovare con un tasso medio di 10 ppm in tutti i terreni agricoli, ma livelli di piombo superiori sono generalmente il risultato di contaminazioni antropiche come a causa di industrie siderurgiche, chimiche, cartiere, concerie o industrie che producono vernici o ancora a causa delle emissioni delle auto o di inceneritori e ancora a causa di fertilizzanti agricoli, liquami zootecnici o all’uso di fitofarmaci.

È importante ricordare che la contaminazione da metalli pesanti ha un carattere permanente in quanto questi non sono degradabili.

Per correttezza è bene anche parlare dei metodi con i quali è possibile attuare un intervento di risanamento, ossia tramite metodi fisico-chimici o tramite metodi biologici. Questi ultimi includono l’uso di microrganismi posti sui contaminanti organici (bioremediation) e l’uso di piante poste sui contaminanti organici ed inorganici ( phytoremediation).

La Phytoremediation è una tecnologia che impiega specie vegetali per il trattamento di sedimenti (e acque) contaminate. Vengono sfruttate le capacità di immagazzinamento delle sostanze inquinanti all’interno delle pianta e del suo apparato radicale cosicché vengono utilizzate le piante per estrarre i contaminanti dal suolo (o dall’acqua) che poi vengono rilasciati,in taluni casi, attraverso forme modificate in atmosfera o ancora vengono demoliti ad opera di organismi associati all’apparto radicale della pianta stessa.

Questo metodo ha come vantaggio tra gli altri una forte riduzione di costi, un’inferiore quantità di materiale da rimuovere ed un impatto positivo a livello paesaggistico benché necessiti di tempi medio-lunghi e non sia applicabile nei casi in cui le concentrazioni di inquinanti siano eccessivamente alte perché incompatibili alla vita stessa della pianta.

Le specie usate per fitoestrazioni sono comunemente appartenenti alle Brassicaceae ed alle Graminaceae: Thlaspi caerulescens (Ni, Zn), T.rotundifoluim (Ni, Zn, Pb), Alyssium wulfenianum (Ni), Brassica juncea (Pb, Cr+6, Cd,Cu,Ni,Zn), Festuca arundinacea (Pb, Zn)

Ma per quel che riguarda situazioni comuni le contaminazioni nel suolo, soprattutto in un balcone, in un terrrazzo o in giardino, sono dovute oltre che all’eventuale presenza di inceneritori o alla presenza di inquinanti nell’acqua di irrigazione o di precipitazione, alla presenza di automobili nelle immediate vicinanze e per questo è bene ricordare che le concentrazione sono più alte intorno alle fondamenta degli edifici e vicino alle strade molto trafficate.

Inoltre ricordiamo che ogni pianta ha diversi gradi di assorbimento ed il pericolo è certamente in relazione all’ ingestione diretta di terreno contaminato. Questo di solito accade quando i bambini giocano e, dato che sono anche più vulnerabili perché il loro sistema nervoso non è ancora completamente sviluppato ed il loro corpo offre un maggiore assorbimento di quello degli adulti, tutto ciò che dovete fare è semplicemente lavare per bene le vostre colture e per le verdure a foglia verde e le radici (che hanno la capacità di assorbire di più dal suolo contaminato) sarà sufficiente togliere le foglie esterne o pelare per benino le verdure come le patate e le carote. In tutti i casi, si dovrebbe lavare accuratamente qualsiasi prodotto con acqua e bicarbonato. Facendo così è possibile stare tranquilli.

Ma se il vostro orto urbano ha livelli elevati di metalli pesanti e si vuole ancora essere in grado di coltivare prodotti commestibili procedete così:

rimuovere fisicamente il suolo contaminato, aggiungere uno strato di materia organica al suolo (facendo così rendete meno disponibile per la pianta i contaminanti residui, compost, non acido torba e concimi sono tutte buone fonti di materia organica) infine se pensate che la vostra proprietà potrebbe contenere sostanze problematiche ed inquinanti pensate alla possibilità di far test sul suolo ad opera di laboratori di analisi certificati del vostro terreno.

Kia – Carmela Giambrone

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