Pulci, no panic! Sono una veterinaria e ti spiego come rimuoverle e prevenirle in cani e gatti

Come comportarsi in presenza di un'infestazione da pulci e come rimuovere questi fastidiosissimi parassiti dal pelo del nostro cane o gatto? Ce lo spiega la nostra veterinaria di fiducia Anna Chiara Peluso

Nonostante le loro ridotte dimensioni, le pulci rappresentano una minaccia per cani e gatti da non sottovalutare. E nel periodo primaverile ed estivo, quando aumentano le temperature, questi fastidiosi parassiti sono più attivi e possono infestare pure gli ambienti domestici.

Oltre a provocare un intenso fastidio e bruciore nei nostri amici a quattro zampe, le pulci possono scatenare una forte reazione allergica e trasmettere malattie non soltanto a cani e gatti, ma anche all’essere umano.

Purtroppo, riuscire a individuare le pulci nei cani e nei gatti non è affatto un’operazione immediata. Ma quali sono le zone in cui si nascondono con più facilità e come rimuoverle? E soprattutto: come intervenire per prevenire un’infestazione da pulci? A chiarire i nostri dubbi e a fornirci una serie di consigli utilissimi la dottoressa Anna Chiara Peluso.

Leggi anche: Sono una veterinaria e ti spiego come rimuovere le zecche e proteggere al meglio cani e gatti

I consigli dell’esperta

Come individuare le pulci nei nostri amici a quattro zampe? In quali zone del corpo si nascondono solitamente questi parassiti? A quali campanelli d’allarme bisogna prestare ascolto?

Le pulci sono ectoparassiti molto furbi e rapidissimi nei movimenti, infatti non sempre la loro individuazione è facile e scontata. Se l’ospite (cane o gatto), ha un’infestazione massiva sarà possibile osservare direttamente le pulci separando delicatamente i peli: noteremo che appena verranno colpite direttamente dalla luce scapperanno via a zampe levate in mezzo alla fitta pelliccia. Proprio per il loro odio nei confronti della luce diretta, le ritroveremo più facilmente nella parte ventrale del corpo dell’animale, sotto il mento, nella regione
sternale e sotto l’addome fino all’inguine.
Se invece l’infestazione non è così massiva, sarà più semplice osservare la presenza sulla cute di scaglie nere a forma di virgola: ad un primo sguardo potrebbe sembrare del terriccio ed invece quelle sono le feci delle pulci, ricche di sangue digerito. Solitamente le pulci causano prurito sempre più intenso quanto più numerosa è la popolazione dei parassiti che albergano sul nostro ospite.

In che periodo dell’anno sono più attive le pulci?

Le uova di pulce, presenti nell’ambiente, si riattivano con l’aumento delle temperature, la primavera e l’estate quindi sono le stagioni da loro più amate. Come al solito i cambiamenti climatici e l’aumento delle temperature allungano il periodo di attività di questi parassiti nell’arco dell’anno e non mi stancherò mai di ripeterlo.
Una cosa molto antipatica di questi parassiti è che possono infestare anche gli ambienti domestici, luoghi in cui tutto l’anno sono presenti temperature ed umidità favorevoli alla loro attività: ogni femmina adulta depone nel corso della sua vita le uova sul mantello dell’ospite che cadono rapidamente a terra, ad esempio in varie zone della casa, mutano, e qui, a digiuno, possono sopravvivere fino ad un anno.
Che conseguenze può provocare nei cani e gatti un’infestazione da pulci che viene trascurata? E quali rischi corre l’uomo?
Come accennavo prima, il sintomo più palese e banale è un prurito da medio a intenso. Ma in alcuni casi può essere sufficiente anche solo una pulce per scatenare la temibile DAP (Dermatite allergica da pulce), ossia una reazione allergica cutanea alla saliva della pulce: questa dermatite può diventare anche molto grave evolvendo in una piodermite superficiale/profonda se trascurata (infezione purulenta della cute), con grave disagio da parte del nostro animale che si gratterà e si morderà fino ad autotraumatizzarsi consentendo così all’infezione batterica secondaria di prendere il sopravvento.
Non dimentichiamo che le pulci sono parassiti ematofagi e di conseguenza possono provocare grave anemia oltre al fatto che potrebbe essere sempre possibile la trasmissione di altre malattie gravi sostenute da diversi agenti patogeni (ad es. Mycoplasma haemofelis, Bartonella, Dipylidium caninum). Anche l’uomo se infestato da pulci può essere contagiato da alcuni agenti patogeni se la pulce ne è infetta, ad esempio la Bartonella henselae e il Dipylidium caninum.

Come possiamo combattere un’infestazione da pulci e quali sono i modi migliori per prevenirla?

Una volta diagnosticata una pulicosi l’animale deve essere immediatamente trattato con antiparassitari idonei che il medico veterinario prescriverà in base alle condizioni cliniche dell’animale, alla specie di appartenenza, al peso e all’età. In un secondo momento andrà effettuata una profonda pulizia degli ambienti domestici e dei luoghi di riposo dell’animale: tramite aspirazione delle superfici (anche divani, materassi, cuscini, etc) e detersione delle stesse e laddove è possibile lavaggi in lavatrice.
Per prevenire l’infestazione è fondamentale trattare con antiparassitari tutti gli animali e non limitare i trattamenti al periodo estivo, ma protrarli per tutto l’anno poiché le pulci, come già detto, possono sopravvivere e replicarsi benissimo in casa durante il periodo invernale. Bisogna inoltre ricordare, qualora si utilizzino antiparassitari spot-on, di non trattare gli animali in concomitanza del bagno ma ad una distanza di almeno 5 giorni prima o dopo il lavaggio per garantire l’efficacia del prodotto.
Come scegliere l’antiparassitario più adatto per il nostro animale domestico?
Sul mercato esistono numerosissimi antiparassitari, di molte marche e con formulazioni diverse: pipette spot-on, spray, compresse e collari. Ogni farmaco ha il suo campo di azione, la sua durata, la sua efficacia, ma anche i suoi limiti. È bene perciò consultarsi col proprio veterinario per trovare la soluzione più adatta al proprio animale in base al suo grado di esposizione ai rischi ed al suo stile di vita.
Importantissimo è prestare attenzione alla specie-target che ogni farmaco ha e al dosaggio. Esistono inoltre sul mercato anche formulazioni non di sintesi, ma a base di sostanze naturali che hanno una buona efficacia affiancata da una maggiore sicurezza per l’uomo, l’animale stesso e l’ambiente.

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