Collari antiparassitari per cani, i rimedi naturali sono davvero efficaci? La risposta dei veterinari

Il collare Seresto è al centro di un'indagine negli Usa per la sua presunta pericolosità. Esistono delle alternative naturali?

Pochi giorni fa vi abbiamo parlato di un nuovo report diffuso dall’EPA, l’Environmental Protection Agency, che ha segnalato diversi casi di animali e uomini rimasti feriti a causa dell’utilizzo del collare anti-parassitario Seresto. Ma questo dispositivo è davvero pericoloso e quali possono essere le alternative? Abbiamo provato a fare chiarezza con l’aiuto di due veterinarie.

Non è la prima volta che i collari Seresto di Bayer finiscono al centro dell’attenzione. Nel dicembre scorso le autorità francesi avevano accertato la vendita di collari falsificati su Wish, si trattava in quel caso di una vera e propria frode.

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Stavolta, però, le accuse dell’Epa sembrano essere lanciate proprio verso i dispositivi prodotti da Bayer, quelli originali dunque.

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Ma questo collare può essere davvero pericoloso?

Il parere delle veterinarie

Non è ancora possibile sapere con esattezza le specifiche sull’eventuale pericolosità del collare in questione, anche lo stesso report dell’EPA non riporta tutti i dettagli di quanto accaduto, quindi ad oggi non sappiamo quali sono state le reali reazioni dei cani che hanno utilizzato il collare.

C’è da dire però che qualsiasi sostanza, soprattutto quelle chimiche, a contatto con noi e con i nostri animali possono scatenare delle reazioni.

Come ci ha spiegato la veterinaria Patrizia Sauria:

“Tutte le sostanze chimiche non sono mai prive di effetti collaterali, anche se non visibilmente riscontrabili (agendo ad esempio sui processi fisiologici o ormonali); quelli che non vengono somministrati per via sistemica, ma applicati localmente (e che vengono comunque assorbiti anche dalla pelle) possono causare reazioni cutanee più o meno gravi, e questo dipende anche dalla sensibilità del singolo soggetto“.

Concorda con questo anche un’altra veterinaria che abbiamo contattato, Elisabetta Cantarella:

“Bisogna guardare la soggettività di ogni individuo, questo è un principio valido per qualsiasi cosa si utilizza. Sul foglietto illustrativo dei prodotti, e anche del collare in questione, c’è scritto che potrebbe dare reazioni avverse. Ad oggi però sembra non ci siano sufficienti prove per dire che il collare dia effetti dannosi. È chiaro che tutti gli antiparassitari non naturali hanno un minimo di tossicità“.

Ma ad esempio le alternative a base di olio di Neem e Tea tree oil possono essere considerate valide?

“Per quanto riguarda l’olio di Neem, in letteratura può essere usato da solo come antiparassitario per pulci, zecche e altri parassiti esterni, ma tutto dipende dalle zone in cui vive l’animale e dall’esposizione che può avere ai parassiti, siano essi flebotomi che pulci o zecche”.

Ma specifica la dottoressa Cantarella:

Il Neem e il Tea tree oil sono prodotti naturali, quindi hanno delle reazioni differenti ma questo non esclude il fatto che possano comunque dare reazioni. Questi due principi attivi non sempre sono sufficienti a proteggere gli animali da pulci, zecche o flebotomi, dipende dalla vita che fanno il cane o il gatto e dipende anche dalla stagione. Nelle stagioni calde, ad esempio, pulci e zecche sono più attive, uguali i flebotomi. Quindi, per fare un esempio, se alle 18 il cane sta in giardino sarebbe meglio mettere una copertura con un principio attivo allopatico”.

In conclusione, possiamo dire quindi che ogni proprietario dovrà valutare con l’aiuto del veterinario in base alla zona, alla stagionalità, alla vita che conduce il cane e alle sue personalissime (eventuali) sensibilità, il modo migliore per proteggerlo dai parassiti.

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