Cani poliziotto costretti a vivere al gelo in una caserma di Bologna, la denuncia del Siulp

Siulp denuncia le condizioni di 9 cani poliziotto costretti a vivere al freddo in un canile "gelido e scivoloso" nella caserma Prudentino.

Il sindacato Siulp di Bologna denuncia con una lettera aperta le terribili condizioni in cui versano i 9 cani poliziotto tenuti nella caserma Prudentino, in un canile definito “gelido e scivoloso“, dove il freddo sta mettendo a dura prova la loro salute.

Cani che ogni giorno si danno da fare per scovare sostanze stupefacenti e intervenire in situazioni di necessità e che, nonostante questo, vengono trascurati.

La lettera, inviata al Questore Gianfranco Bernabei, fa luce sulle problematiche del Reparto Cinofili della Caserma Prudentino di via della Grazia, nella periferia cittadina.

Vi si legge:

“Con queste temperature e questa umidità i box dei cani ci mettono ore ad asciugarsi poiché sprovvisti di riscaldamento, di un apposito impianto antigelo e persino di acqua calda. Inoltre le condizioni dell’area verde sono ormai ai massimi dell’indecenza, essendo diventati delle paludi di fango non praticabili”.

L’intervento di ristrutturazione del canile non è mai stato messo in atto, nonostante fosse previsto, e la nuova area da destinare al reparto cinofili di cui parlava l’amministrazione comunale mai messa a disposizione. Motivo per cui i cani poliziotto continuano a vivere in un canile assolutamente inadeguato alle loro esigenze.

Una situazione inaccettabile per Cecio, Pongo, Nutella, Maverick, Mickey, Spok, Kyra, Irvin, Jago e Barak, secondo quanto riporta nella lettera il segretario provinciale Siulp, Amedeo Landino, che aggiunge:

“Sarebbe criminale ed imperdonabile lasciare i nostri colleghi a quattro zampe patire disagi in questo modo”.

Landino propone quindi un intervento tempestivo, anche a basso costo, per adeguare l’attuale canile con urgenza, in modo che i 9 cani qui ospitati possano vivere dignitosamente. Ci auguriamo a nostro volta che si intervenga al più presto!

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Laura De Rosa

 

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