Nasce il primo ospedale degli orsacchiotti, per scongiurare la paura del dottore con il gioco

All'ospedale degli orsacchiotti i piccoli possono portare i propri “pazienti-peluche” a una visita di routine ed esorcizzare le paure che spesso incutono i dottori.

Teddybärkrankenhaus: il nome sembra un po’ rude, ma è quanto di più tenero possa esserci. Siamo a Bressanone, tra le alte montagne della provincia di Bolzano, e qui – contro le ansie dei bambini – è nato il primo “ospedale degli orsacchiotti”, dove i piccoli possono portare i propri “pazienti-peluche” a una visita ospedaliera di routine ed esorcizzare le paure che spesso incutono i dottori.

Inaugurato al Sanatorium dell’Ospedale di Bressanone, il Teddybärkrankenhaus, l’ospedale degli orsacchiotti, è l’occasione per affrontare in modo ludico i possibili timori dei bambini: un modo per costruire anche un rapporto di fiducia con i piccoli pazienti e far capire loro quanto normale possa essere una visita medica.

Nella giornata di oggi, i pupazzi ammalati o feriti verranno registrati, visitati e sottoposti al trattamento necessario da Teddy Docs (studenti delle Università di Medicina, Infermieristica, Odontoiatria, Igiene dentale e Farmacia).

Come in un vero ospedale, i pupazzi di peluche saranno accompagnati nei diversi reparti a seconda delle esigenze. Dopo la registrazione, i bambini saranno accompagnati in sala d’attesa e intrattenuti dai Clown di Comedicus.
Poi c’è la visita medica vera e propria con la rilevazione della diagnosi. Nei diversi reparti sono presenti una macchina a raggi X e una macchina a ultrasuoni per le ecografie, vi è la possibilità di fare dei prelievi di sangue e delle piccole operazioni, il tutto ovviamente ai teneri pupazzi.

I piccoli pazienti potranno recarsi anche nel reparto di Odontoiatria e in Farmacia per il ritiro delle cure prescritte dai Teddy Docs. Ogni bambino verrà dimesso dal Teddybärkrankenhaus con il proprio orsetto guarito e con un piccolo regalo.

Un’iniziativa che potrebbe dimostrarsi, perché no, per tanti bambini anche un’opportunità per intraprendere la professione medica in vista dei loro studi futuri”, come afferma Christine Zelger, Coordinatore sanitario e Primario del Reparto di Pediatria.

Durante la visita, i bambini possono sperimentare una vera situazione ospedaliera senza però sentirsi loro stessi pazienti in prima persona. Un bel metodo, insomma, per mettere da parte le paure che spesso i piccoli si trovano ad affrontare dinanzi a un medico.

Fare un prelievo a un timido Teddy potrà allontanare l’idea che ci sarà tanto dolore e che si tratta piuttosto davvero di un nanosecondo di punturina? A noi l’idea piace!

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Germana Carillo

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