Venezia sempre più verde con il progetto Certosa Urban Park 2015

Venezia svela le meraviglie bioarchitettoniche del progetto Certosa Urban Park 2015 in Cina, al Shangai Expo 2010.

Venezia svela le meraviglie bioarchitettoniche del progetto Certosa Urban Park 2015 in Cina, al Shangai Expo 2010, l’esposizione internazionale che ha aperto i battenti il 1 maggio 2010 e che sarà visitabile per 6 mesi, fino al 31 ottobre.

La città sull’acqua più famosa al mondo si presenta con un programma di riqualificazione interessante, dal tema “Protezione e utilizzo del patrimonio storico: la buona urbanizzazione veneziana”. Un’idea che mira al futuro senza perdere il passato, bilanciando vita urbana e ambiente.

Tra le numerose iniziative proposte al “Venezia Pavilion”, il Parco Urbano della Certosa 2015, nel cuore della laguna, nasce con l’obiettivo di creare un’isola auto-sufficiente capace di gestire energia, materie e informazione nel modo più pulito e indipendente possibile.

Il progetto pilota, portato avanti in collaborazione tra Vento di Venezia Yachting Center, Modourbano, La Fabbrica del Sole ed Exergy rimetterà a nuovo alcuni edifici precedentemente selezionati, adattandoli alle moderne esigenze ambientali. Quindi: isolamento termico e acustico, energia dal sole, recupero dell’acqua piovana e materiali ad alta compatibilità ambientale.

Riqualificazione, questa, nel rispetto delle attitudini funzionali dell’isola che, ad oggi, ospita numerose attività come: arte, ricerca, sport, cantieri navali, agricoltura e spazi verdi, tutti coesistenti in un’unica entità spaziale.

Per comprendere nel dettaglio il progetto dell’Expo, ecco un esempio di edificio autosufficiente recuperato dalle rovine di una struttura preesistente.

certosa-urban-park-2015

La casa nell’immagine, è stata concepita per garantire elevati livelli di comfort e abitabilità nel rispetto dell’ambiente. In fase di ultimazione, l’obiettivo finale è ottenere un’abitazione off-grid, fuori rete, e quindi completamente autosufficiente. Elettricità, acqua, acque di scolo, comunicazione, ogni esigenza verrà soddisfatta dalle risorse rinnovabili messe a disposizione dal pianeta con zero emissioni e zero spese di approvvigionamento.

Il restauro prevede la costruzione di un parete a due livelli, dove quello più interno verrà realizzato a partire dai resti dell’edificio. Una struttura concepita per garantire elevato isolamento termico e acustico. Non solo, anche i materiali da costruzione saranno in armonia con l’ambiente, naturali al 100%.

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Gli obiettivi per l’intero piano off-grid relativo all’isola de La Certosa includono:

  • Il rifornimento di elettricità, riscaldamento e acqua calda grazie al sole (fotovoltaico, termico) integrato sulla superficie degli edifici e in alcune aree dell’isola che necessitano di un’operazione di riqualificazione energetica. Stesso discorso per gli impianti geotermici e le micro turbine eoliche verticali.
  • La produzione di idrogeno grazie al processo di elettrolisi. Idrogeno che verrà poi immagazzinato in appositi contenitori cilindrici. Una soluzione che permetterà di sfruttare non solo l’energia disponibile nell’immediato ma anche eventuali surplus energetici.
  • La raccolta di acqua piovana in apposite taniche localizzate nel sottosuolo, una di queste verrà recuperata dai resti di un antico monastero veneziano. Quest’acqua sarà anche usata per refrigerare i dispositivi solari.

Una Venezia sempre più green che, con La Certosa, rinnova l’impegno verso la riqualificazione ambientale.

Serena Bianchi

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