Riciclare le scorie degli inceneritori in bioediliza con Matrix

Riciclare le scorie degli inceneritori per realizzare mattoni, piastrelle e cordoli. Succede a Lomello (Pv) dove attraverso particolari trattamenti fisico-meccanici, i residui derivanti dai termovalorizzatori vengono recuperati e trasformati in una materia prima seconda utilizzata in edilizia denominata Matrix®.

Riciclare le scorie degli inceneritori per realizzare mattoni, piastrelle e cordoli. Succede a Lomello (Pv) dove attraverso particolari trattamenti fisico-meccanici, i residui derivanti dai termovalorizzatori vengono recuperati e trasformati in una materia prima seconda utilizzata in edilizia denominata Matrix®.

A produrla mediante processi come la vagliatura, la frantumazione e la separazione di metalli ferrosi da quelli non ferrosi è Officina dell’Ambiente, un’azienda che ha trasformato da 10 anni questo paese della Lomellina in una piccola capitale della green economy.

L’unica materia prima dell’impianto di Lomello, infatti, è costituita dalle scorie degli inceneritori urbani che diventano Matrix senza ulteriore miscelazione con altri rifiuti o aggiunte di reattivi chimici. Officina ambiente si propone, dunque come un vero e proprio impianto industriale di valorizzazione della scoria con l’obiettivo “di recuperarne i suoi preziosi componenti riciclabili ed evitare un’insostenibile conferimento in discarica, come peraltro avvenuto in questi anni”.

Anche perché Matrix trova poi un vasto campo di applicazione in edilizia a partire dalle ceramiche e laterizi, come spiegano dalla società: “Dalla collaborazione fra Officina dell’Ambiente, l’Università di Modena e Reggio Emilia ed un importante produttore del distretto di Sassuolo, è stato dimostrato che AGMatrix® può essere inserito in impasti di gres porcellanato tecnico smaltato in sostituzione del feldspato. La produzione di laterizi, invece, utilizza come principali materie prima l’argilla, inerti o smagranti ed alleggerenti di natura organica (segatura, polistirolo, perlite, ecc). Quando l’argilla è particolarmente plastica, è necessario addittivare inerti di natura sabbiosa per diminuire la richiesta d’acqua dell’impasto e ridurre il ritiro durante le fasi di essiccamento e cottura. Durante il 2007, in collaborazione con il Centro Ceramico di Bologna ed un importante produttore del settore, sono state svolte prove industriali che hanno permesso di dimostrare come il Sand Matrix® 0-2 mm risulti particolarmente efficace come smagrante e limita il ricorso alle sabbie naturali.

Lo stesso materiale viene inoltre utilizzato nei manufatti in calcestruzzo per blocchi, masselli o cordoli in alternativa alle sabbie e alle ghiaie naturali. Ma non finisce qui perché la cosidetta “Matrix family” è impiegata per produrre cemento, calcestruzzo preconfezionato e conglomerato bituminoso.

Per illustrare i suoi prodotti per l’edilizia sostenibile, Officina dell’Ambiente sarà al SAIE 2011 di Bologna dal 5 all’8 ottobre.

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