Il Condominio Produttivo di 2A+P/A: a Berlino un progetto tutto italiano

Alternativa all'attuale sviluppo urbano, il Condominio Produttivo dello studio 2A+P/A ha partecipato alla mostra di bioarchitettura di Berlino “Examples to follows! Expeditions in aesthetics and sustainability.

Il Condominio Produttivo dello studio 2A+P/A, di Gianfranco Bombaci e Matteo Costanzo, ha partecipato come progetto italiano alla mostra di bioarchitettura di Berlino Examples to follows! Expeditions in aesthetics and sustainability.” Svoltasi dal 3 settembre al 10 ottobre 2010 la mostra ha ospitato il progetto presso la sezione “The Imaginarium. A Theater for Constructed Ecologies” curata da Lukas Feireiss e Tomorrows Thoughts Today con Luis Berrios Negron.

Alternativa all’attuale sviluppo urbano, il Condominio Produttivo unisce ecologia e socialità del vivere in condivisione. Parliamo di habitat a misura d’uomo, dove gli spazi di relazione sono strettamente connessi alla presenza di elementi naturali come giardini, serre e aree verdi.

Giovane e ambizioso, il Condominio Produttivo promuove la costituzione di comunità di cohousing integrate con lo sviluppo e la gestione del territorio in zone definite periurbane, dove il confine tra città e campagna è sfumato a tal punto da non permettere una netta divisione delle due realtà.

Molti gli aspetti interessanti che hanno consentito al progetto di 2A+P/A di arrivare a Berlino:

– l’idea di densificazione consapevole, ad esempio. Ovvero l’accorpamento di più unità abitative isolate, all’interno di un’unica infrastruttura a corte, in grado di ospitare spazi di condivisione e spazi produttivi. In poche parole, immaginatevi uno spazio costituito da appartamenti privati e luoghi semi-pubblici e condivisi dotati di giardini, servizi comuni, serre e zone di ritrovo atti a incentivare il senso di comunità che direttamente si lega all’aspetto sostenibile del progetto.

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– Le corti, concepite come telai in cemento armato prefabbricato. Sono l’infrastruttura che sostiene le singole unità abitative e le aree comuni, formando dei veri e propri nuclei funzionali misti. Ogni singolo piano della corte è un habitat a misura d’uomo. L’altezza degli interpiani è di 6 metri per garantire alla luce naturale di entrare nei singoli moduli abitativi, riducendo il consumo di elettricità.

– I servizi comuni. Al piano terra trovate: lavanderia, living room, deposito biciclette, utensileria, locali per il compostaggio. Ogni corte è dotata inoltre di un’area di orti, di un campo da gioco polifunzionale e di playgrounds per bambini.

Così, l’autonomia dell’abitazione privata può usufruire dei vantaggi di servizi, spazi e risorse condivisi; connubio ideale per l’ambiente.

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Non solo, il Condominio Produttivo nasce per stimolare la formazione di comunità attive capaci di basare il proprio ordinamento su scelte e politiche economiche, ambientali e sociali comuni, attraverso la partecipazione allo sviluppo del progetto stesso.

E insieme all’auto sostentamento rappresentato dagli orti, viene garantita anche un’adeguata risposta al fabbisogno energetico della comunità, grazie allo sfruttamento di risorse rinnovabili su scala locale.

Ridurre il consumo di suolo ed energia, con strategie architettoniche come il riutilizzo di zone industriali dismesse o telai in cantieri abbandonati e accorgimenti tecnologici che abbassano le dispersioni termiche e ottimizzano lo sfruttamento delle risorse rinnovabili, è l’obiettivo del progetto italiano.

Riqualificazione, riduzione e condivisione di risorse e spazi per garantire uno sviluppo architettonico sostenibile e ad alto valore sociale. Il progetto, definito dagli stessi architetti romani “in via di sviluppo”, ha tutte le carte in regola per passare dalla carta alla realtà.

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