Solar Roadways: sulle strade pannelli solari fotovoltaici al posto dell’asfalto

Un nome un programma, anzi, un progetto: si chiama Solar RoadwaysTM e alla lettera significa “carreggiate solari”, ovvero strade fotovoltaiche. L'idea è di un americano, Scott Brusaw, ingegnere specializzato nell'elettronica e nell'elettrotecnica, che insieme alla moglie Julie ha lavorato per anni allo studio e alla realizzazione dei Solar Panel RoadTM, pannelli solari stradali - base, in tutti i sensi, del progetto - che potrebbero rivoluzionare la mobilità in tutto il mondo.

Un nome un programma, anzi, un progetto: si chiama Solar RoadwaysTM e alla lettera significa “carreggiate solari”, ovvero strade fotovoltaiche. L’idea è di un americano, Scott Brusaw, ingegnere specializzato nell’elettronica e nell’elettrotecnica, che insieme alla moglie Julie ha lavorato per anni allo studio e alla realizzazione dei Solar Panel RoadTM, pannelli solari stradali – base, in tutti i sensi, del progetto – che potrebbero rivoluzionare la mobilità in tutto il mondo.

Vediamo nello specifico come si articola l’idea, tutt’altro che fantascientifica: ciascun pannello (2m x 2) è suddiviso in tre livelli, disposti uno sopra l’altro.

  • il livello superiore, una lega di vetro speciale, è traslucido e resistente, sopporta grandi pesi, pessime condizioni ambientali e permette all’irraggiamento solare di attraversarlo e “colpire” le celle sottostanti.
  • il livello centrale è invece costituito da una fitta rete di celle solari dotate di led, pensate per illuminare la superficie stradale con qualsiasi tipo di segnale: pericolo, traffico, rallentamenti, lavori in corso e, nel caso si rivesta un cortile, anche giochi per bambini.

  • il livello inferiore è infine quello che ospita i cavi per la distribuzione dell’energia prodotta ma anche dei segnali telefonici, televisivi, eccetera. Sarà inoltre impermeabile, come il livello superiore, in modo da assicurare il passaggio della corrente.

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Ogni miglio sarà in grado di generare l’energia equivalente a soddisfare il fabbisogno di 500 famiglie. Ma non finisce qui. Il sistema potrà infatti immagazzinare energia tramite piccole batterie poste al livello centrale, così da rimetterla in circolo nei momenti di bisogno. Sarà poi in grado di autoriscaldarsi per sciogliere eventuali strati di ghiaccio in qualsiasi momento, evitando emergenze e spese per i mezzi spargisale. Il tutto gestito da microprocessori disposti ogni quattro metri, che coordinano le diverse funzioni e rendono le Solar Roadways un sistema cosiddetto intelligente.

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Molti i riconoscimenti già arrivati. Agli EE Time ACE Awards tenutisi lo scorso mese a San Jose è stato giudicato uno dei quattro progetti più promettenti dell’ingegneria verde. E l’anno scorso l’ideatore Scott Brusow aveva ricevuto un finanziamento di 100.000 dollari dal Dipartimento dei Trasporti Americano per il prototipo, terminato nel febbraio del 2010.

SolarRoad

La Solar Roadways è ora al lavoro per “pannellare” i 70 chilometri di autostrada tra Coeur D’Alene e Sandpoint, nell’Idaho. Ma l’obiettivo di Scott è sostituire l’asfalto di ogni strada o parcheggio del mondo… auguri!

Roberto Zambon

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