Expo 2015: Padiglione Italia, incubatore di realtà sostenibili (VIDEO)

E' il simbolo di Expo 2015 insieme all'Albero della Vita e sarà l'unico edificio che rimarrà intatto anche dopo la fine dell'esposizione universale. Parliamo del Padiglione Italia concepito sia come un vivaio in cui progetti e talenti germogliano, che come un incubatore di realtà sostenibili sparse in tutto il Belpaese.

È il simbolo di Expo 2015 insieme all’Albero della Vita e sarà l’unico edificio che rimarrà intatto anche dopo la fine dell’esposizione universale. Parliamo del Padiglione Italia concepito sia come un vivaio in cui progetti e talenti germogliano, che come un incubatore di realtà sostenibili sparse in tutto il Belpaese.

Non a caso, infatti, il percorso ruota attorno al numero 21, quello delle regioni italiane che a Milano raccontano panorami, capolavori architettonici e il connubio natura-cibo. Palazzo Italia oltre che sulla bellezza punta poi, sul saper fare con storie di imprenditori agroalimentari e artigianali e sulla potenza del futuro, visibile nel vivaio a forma di stivale.

Da Nord a Sud passando per il centro, ogni regione è rappresentata dalle proprie piante, simbolo della loro storia, della cucina e dell’ingegno nel costruire un ambiente sostenibile. E forse proprio il ritorno all’agricoltura potrebbe essere il punto di svolta futura di un’economia cristallizzata.

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Nel percorso anche i buoni propositi: la farina per tutti e la scomparsa della plastica, due forme di sostenibilità che mettono d’accordo lotta contro la fame nel mondo e rispetto del Pianeta.

Il Padiglione. Posto su uno dei quattro punti cardinali, quello nord dell’area espositiva costituisce il fondale scenico del viale del Cardo ed è ispirato a una foresta urbana. Palazzo Italia è stato progettato dallo Studio Nemesi in un’ottica sostenibile e concepito come edificio a energia quasi zero grazie anche al contributo del vetro fotovoltaico in copertura e alle proprietà fotocatalitiche del nuovo cemento per l’involucro esterno.

Dominella Trunfio

Photo Credits: Expo

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