Movida Green: quando ballare in discoteca aiuta la Terra

Pista da ballo in bambù riciclabile, mura ricoperte di muschio, led con il minimo consumo di energia, toilette progettate per risparmiare la maggiore quantità di acqua possibile e, chi ne ha più ne metta: la discoteca si tinge sempre più di verde e ballare diventa sempre più sostenibile.

Anche chi non può guarire dalla febbre del sabato sera, può scatenarsi al ritmo della sua musica preferita con un minor impatto ambientale. Certo, la moda è iniziata da poco, ma non è escluso che dilaghi in poco tempo. Pista da ballo in bambù riciclabile, mura ricoperte di muschio, led con il minimo consumo di energia, toilette progettate per risparmiare la maggiore quantità di acqua possibile e, chi ne ha più ne metta: la discoteca si tinge sempre più di verde e ballare diventa sempre più sostenibile.

È il Greenhouse, il primo locale ecologico di New York, come dal nome era facile intuire. Una grande discoteca di 550 mq alimentata completamente da pannelli fotovoltaici nel bel mezzo della Grande Mela, dove anche gli amplificatori consumano il 70% di energia in meno rispetto ad altre discoteche.

In California al Temple Nightclub di San Francisco, persino i cocktail sono serviti in bicchieri biodegradabili in amido di mais, e che, se si conservano, valgono come buono sconto di un $ sulla seconda consumazione. Il Temple è dotato, inoltre, di un sistema di recupero delle acque piovane per lo scarico dei bagni e all’esterno è completamente ricoperto da vegetazione, un giardino verticale che oltre ad essere un ottimo isolante termico permette di compensare le emissioni di co2, così come avviene per i green roof che stanno spuntando un po’ ovunque negli States.a

Se durante il vostro tour da “greendancer” vi trovate a Chicago e siete stufi di ascoltare sempre e solo Blues, Il Butterfly Social Club è il posto perfetto. Vi sembrerà un po’ insolito, ma i camerieri girano in bicicletta. Perché? Ovviamente per generare l’energia necessaria alla macchina delle bevande e alla console del dj. Beh di sicuro gli impiegati non saranno in soprappeso. Giunti al bancone del bar, dove potrete ordinare esclusivamente bevande biologiche, noterete il vostro drink scivolare su materiali riciclati, come paglia e argilla.

Qualcosa di più vicino? Pochi giorni fa è nata a Roma, al centro di Ecosphere, il nuovo ed esclusivo spazio eco-friendly nel cuore verde del quartiere Eur, Ecos Natural Disco, la prima discoteca green della Capitale. Il locale è stato progettato seguendo le più rigide regole del design sostenibile, con l’utilizzo di materiali e rifiniture ecocompatibili, all’insegna  del riciclo e della tutela dell’ecosistema. Dj e artisti di tutto il mondo si esibiranno combinando la musica a proiezioni e a documentari dedicati all’ecologia.

Nel Vecchio Continente è possibile scatenarsi sull’onda dell’ecodance anche in Olanda, al Watt di Rotterdam, del quale abbiamo già parlato. Più ci si scatena, più energia viene prodotta. Come? Ballando. Le sollecitazioni meccaniche dei movimenti generati in pista, infatti, secondo il principio della piezoelettricità vengono trasformati in energia elettrica, permettendo così di produrre circa un terso del fabbisogno energetico del locale.

il_dancefloor_della_discoteca_surya

Rispettando poi alla lettera il motto del nightclub “We want your energy” e dimostrando di esserci arrivati in bicicletta, con i mezzi pubblici o a piedi, l’entrata è gratuita. Niente di meglio per diffondere uno stile di vita più “eco” tra i giovani. Lo stesso principio è stato adottato anche nel Regno Unito, al Surya di Londra. Il locale alimentato da turbine eoliche e pannelli solari dove qualsiasi cosa è pensata per produrre il mimino impatto ambientale. Un arredamento completamente costituito da materiali ecologici, schermi che mandano di continuo video e messaggi di educazione ambientale, bevande e cibi serviti solo in recipienti in policarbonato… se lo vogliate o no sarà difficile non rispettare l’ambiente! Non è quindi complicato comprendere perché il suo ideatore, il milionario Andrew Charalambous, soprannominato “Dr Earth abbia dedicato il nome del locale alla divinità induista che rappresenta il sole.

Il “Dottor Terra” è anche il fondatore del Club4Climate, un ambizioso progetto che mira a trasformare tutte le discoteche inglesi in veri e propri generatori di energia. Turbine eoliche e pannelli solari potrebbero quindi fornire l’elettricità prodotta in eccesso anche agli edifici nelle vicinanze. I teenagers potranno stare tranquilli, i genitori non saranno più cosi restii a lasciarli andare in discoteca, soprattutto se prenderanno alla lettera lo slogan del Club: “Tutto quello che devi fare per salvare il mondo è ballare”.

Alberto Maria Vedova

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