Peti spie della salute: ecco cosa rivelano del tuo intestino

Peti: anche se a volte possono essere imbarazzanti, soprattutto se non si è soli, sono il segno di una sana attività intestinale

Scoreggiare: anche se a volte può essere imbarazzanti, soprattutto se non si è soli al momento dell’emissione, in realtà sono il segno di una sana attività intestinale se regolari o spia di disturbi o vere e proprie malattie dell’apparato digerente se alterati. Mai sottovalutarli dunque.

Molte ricerche sono state effettuate sulla flatulenza, ovvero la produzione dei gas intestinali comunemente noti come peti, a volte indicati come possibile fonte di energia, soprattutto se emessi dalle mucche, che sembrano produrne una quantità significativa allo scopo.

Nel 2014, addirittura, uno studio della Exeter University sostenne che i gas intestinali potessero essere alla base di nuove terapie contro cancro, ictus e infarto, grazie all’acido solfidrico in essi contenuto. In realtà lo studio non fu mai confermato, né mai furono date indicazioni su come consentire all’acido prodotto dai peti di interagire con le cellule dall’esterno per fornire loro gli effetti benefici riscontrati.

La scienza ha però ampiamente dimostrato che la flatulenza può fornirci informazioni sul nostro apparato digerente e in particolare sul tratto intestinale. Ecco le più comuni caratteristiche dei nostri peti, alcune delle quali, se alterate, dovrebbero essere comunicate al medico perché possibili spie di condizioni patologiche.

Frequenza

Una frequenza di peti considerata nella norma va dai 14 ai 23 peti al giorno, per una quantità di gas che può variare dal mezzo litro ai due litri al giorno. Un numero molto distante può rivelare una condizione patologica.

Infatti avere necessità di emettere una quantità di gas nettamente superiore alla norma può indicare intolleranza al lattosio, sindrome del colon irritabile, infiammazioni dell’intestino, reflusso gastro-esofageo, problemi che causano costipazione o in casi più rari ulcera gastica.

Naturalmente, comunque, coloro che seguono una dieta particolarmente ricca di fibre, come quella vegetariana o vegana, tenderanno a produrre una quantità di gas superiore, ma in questo caso, a meno di produzioni realmente eccessive, la spiegazione è nella dieta stessa.

Odore

I peti non sono mai profumati e questo è normalissimo. La maggior parte dei gas intestinali è infatti inodore (idrogeno, azoto, ossigeno, anidride carbonica, e a volte metano), ma può capitare che, a causa dei batteri presenti nell’intestino, venga prodotto acido solfidrico, caratterizzato da odore decisamente sgradevole.

Quando questo acido è emesso in maniera eccessiva i nostri peti manifestano un odore insopportabile e anche questo può indicare problemi di digestione. Il composto è infatti generato dai batteri normalmente presenti nel colon, ma, se tale produzione è superiore alla norma, molto probabilmente c’è un problema intestinale da approfondire.

Rumore

Fortunatamente per noi e la nostra vita sociale, non sempre i peti sono rumorosi (così come non sempre sono puzzolenti). Il rumore associato alla flatulenza è dovuto alle vibrazioni del gas in uscita dal canale anale ed è fortemente condizionato dalla velocità di espulsione (alta velocità, peto più rumoroso), nonché dalla forma e dimensione dei muscoli anali al passaggio del gas.

A differenza delle caratteristiche elencate in precedenza, comunque, il rumore non è di solito associato a disturbi, a meno di problematiche al muscolo anale, e quindi non è generalmente una spia di patologie digestive.

Occhio (e naso) ai peti dunque.

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