Tumori: 7 italiani su 10 sconfiggono il cancro. Ma resta importante la prevenzione

Tumori: 7 italiani su 10 sconfiggono il cancro. Ma alla base di tutto deve esserci sempre la prevenzione.

Si guarisce dai tumori? La risposta è sì, molto probabile. Ad oggi, il 70% dei pazienti che ricevono una diagnosi di cancro riesce, con le cure appropriate, a sconfiggerlo. Ma non dimentichiamo la prevenzione.

È quanto emerge da un’analisi della Aiom (Associazione italiana di oncologia medica), che nel rapporto 2016 sullo stato dell’oncologia in Italia precisa che la percentuale di guarigioni è aumentata del 15% negli ultimi dieci anni. Le percentuali sono ancora maggiori per i due tumori più diffusi, con quello della mammella che ha tassi di guarigione del 91%, mentre quello del seno sono pari all’87%.

Nel 2015 sono stati stimati 363mila nuovi casi di cancro nel paesespiega Carmine Pinto, presidente nazionale Aiom – e possiamo dire che molto più di metà andrà incontro a guarigione”.

Al momento in Italia tre milioni di persone vivono con una diagnosi di tumore, mentre due milioni possono affermare di aver sconfitto la malattia.

M se sul fronte delle cure ci sono grandi passi avanti, su quello della prevenzione c’è ancora molto da fare, con il 40% dei casi che potrebbe essere evitato con una maggiore prevenzione, dallo stop al fumo a una dieta corretta a una maggiore diffusione della vaccinazione per l’Hpv.

Un po’ di numeri sui tumori: a preoccupare di meno sono il tumore del colon retto (il più frequente in entrambi i sessi), con un tasso di sopravvivenza del 64% per gli uomini e del 63% per le donne, mentre non migliora la sopravvivenza per il tumore del polmone, 14% per gli uomini e 18% per le donne, e del pancreas, 7% per gli uomini e 9% per le donne. Il tumore più frequente dopo quello del colon retto, con quasi 52mila diagnosi stimate, seguito da mammella (48mila), polmone (41mila), prostata e vescica.

Quali sono i tumori che devono preoccupare di più? Secondo gli ultimi dati disponibili, il tumore che fa registrare il maggior numero di decessi è quello al polmone (33.538), seguito da colon-retto (19.202), seno (12.004), pancreas (10.722), stomaco (10mila) e prostata (7.282). Nonostante gli ottimi risultati sul fronte della sopravvivenza i tumori alla mammella restano quelli che uccidono di più le donne, per effetto dell’alta incidenza. Tra gli uomini è invece il tumore del polmone è quello che uccide di più in tutte le fasce di età, e rappresenta il 15% dei decessi fino ai 49 anni, il 30% tra 50 e 69 anni e il 27% tra gli over 70. Per le donne il cancro al seno rappresenta il 29% dei decessi oncologici tra le giovani, il 23% tra le adulte e il 16% tra le over 70.

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La chiave di volta? Sicuramente la prevenzione e l’informazione, che, sottolineano gli esperti Aiom, deve essere “corretta e puntuale, indirizzata agli specialisti, ma anche alla popolazione”.

Per alcuni tipi di cancro, poi, ci sono dei test di screening efficaci. Per il tumore della mammella, per esempio, la mammografia è il metodo attualmente più efficace per la diagnosi precoce ed è consigliata, con cadenza annuale, a tutte le donne dopo i 50 anni. Si tratta di un esame radiologico che utilizza un dosaggio molto basso di radiazioni. La mammella viene compressa tra due superfici e questo consente di evidenziare eventuali alterazioni della densità del tessuto, noduli, micro calcificazioni, distorsioni e asimmetrie della ghiandola. Per il tumore della cervice uterina, c’è da fare il pap-test almeno ogni tre anni per le donne di età tra 25 e 64 anni, mentre per il tumore del colon-retto un test per la ricerca del sangue occulto fecale per uomini e donne tra 50 e 69 anni.

Germana Carillo

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