Calcio: assumerne di più non migliora le ossa e non previene le fratture. Il nuovo studio

L’aumento di calcio nella dieta non impedisce le fratture ossee. Lo evidenziano due meta-analisi pubblicate dal British Medical Journal e lo sottolineano gli esperti del Physicians Commettee for Responsible Medicine.

L’aumento di calcio nella dieta non impedisce le fratture ossee. Lo evidenziano due meta-analisi pubblicate dal British Medical Journal e lo sottolineano gli esperti del Physicians Commettee for Responsible Medicine.

I ricercatori neozelandesi hanno riesaminato la letteratura scientifica esistente per valutare le attuali raccomandazioni relative all’assunzione giornaliera di calcio tramite l’alimentazione e gli integratori.

La prima meta-analisi ha esaminato gli studi esistenti sull’introduzione di calcio tramite l’alimentazione e sull’assunzione di integratori di calcio e non ha trovato prove coerenti che mostrino che l’integrazione di calcio e l’assunzione di latticini prevengano le fratture ossee.

La seconda meta-analisi ha mostrato un modesto aumento della forza delle ossa attraverso una maggiore assunzione di calcio con l’alimentazione o tramite integratori. Si tratta però di un aumento troppo esiguo (pari all’1-2%) per suggerire eventuali riduzioni del rischio di fratture. Secondo gli esperti è improbabile che questo piccolo aumento della densità ossea porti ad una riduzione clinicamente significativa del rischio di fratture.

Ora le organizzazioni sanitarie dovrebbero prendere in considerazione entrambe le nuove meta-analisi per riconsiderare le basi delle linee guida sull’assunzione di calcio che dovrebbero essere rivolte alla tutela della salute dei cittadini.

Queste linee guida dovrebbero essere prive di pregiudizi e soprattutto non influenzate dal marketing e dovrebbero prendere in considerazione gli eventuali effetti collaterali di un’assunzione eccessiva di calcio. Infatti il calcio in eccesso rischia di accumularsi nelle pareti arteriose aumentando le malattie cardiache e di favorire lo sviluppo di calcoli ai reni.

In particolare l’assunzione di integratori di calcio pari a 1000 mg al giorno somministrati a volontari di età superiore ai 50 anni ha portato ad effetti collaterali come sviluppo di calcoli renali, sintomi gastrointestinali acuti e problemi cardiovascolari, come hanno sottolineato gli scienziati neozelandesi dell’Università di Auckland che hanno lavorato sotto la guida di Ian Reid.

Secondo le conclusioni degli esperti, i risultati delle nuove meta-analisi suggeriscono che un aumento dell’assunzione di calcio attraverso integratori o fonti alimentari non dovrebbe essere raccomandato per la prevenzione delle fratture, tenendo conto che le attuali linee guida internazionali suggeriscono ad anziani, uomini e donne di assumere da 1000 a 1200 mg di calcio al giorno per migliorare la densità ossea e per prevenire le fratture.

Marta Albè

Fonte foto: Prevention

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