Non solo Bisfenolo A: la “sporca dozzina” degli interferenti endocrini

Il bisfenolo A è ormai ben noto come sostanza dannosa per la salute. Si tratta di un componente utilizzato soprattutto per la produzione di materie plastiche per imballaggi e contenitori alimentari, che può essere impiegato anche per il rivestimento interno di contenitori in lattina, comprese le borracce, e in passato anche per i biberon prodotti in Europa.

Il bisfenolo A è ormai ben noto come sostanza dannosa per la salute. Si tratta di un componente utilizzato soprattutto per la produzione di materie plastiche per imballaggi e contenitori alimentari, che può essere impiegato anche per il rivestimento interno di contenitori di latta, comprese le borracce e i biberon – prodotti in passato anche in Europa con l’impiego di questa sostanza.

La sua presenza sarebbe stata rilevata nell’organismo del 93% degli americani. A renderlo noto è l’Environmental Working Group che ha pubblicato negli scorsi giorni la lista ufficiale dei 12 peggiori interferenti endocrini. Tra di essi, oltre al bisfenolo A, troviamo diossina, atrazina, ftalati, ritardanti di fiamma, ione perclorato, arsenico, mercurio, piombo, pesticidi, PFC e solventi.

Il bisfenolo A è al primo posto dell’attenzione degli esperti. Questa sostanza è in grado di imitare il funzionamento degli ormoni estrogeni nel nostro organismo. Si tratta infatti di un vero e proprio ormone sintetico, che può essere però scambiato dal nostro corpo per una sostanza naturale. Il bisfenolo A è stato correlato alla comparsa di numerose malattie, a partire dal cancro al seno, fino ai problemi di infertilità, all’infarto, allo sviluppo precoce, ai disturbi emotivo-comportamentali nei bambini e all’obesità. Secondo i test effettuati dal Governo statunitense, quasi tutti i cittadini Usa presentano tracce di Bisfenolo A nel proprio corpo.

Come evitare il bisfenolo A? È necessario soprattutto limitare i prodotti confezionati in lattina o in contenitori di plastica che potrebbero essere stati fabbricati proprio con questa sostanza. L’autoproduzione alimentare è la soluzione migliore in questo caso. Il rischio della presenza di bisfenolo A sarebbe superiore per i contenitori prodotti con plastiche miste. Non tutte le materie plastiche contengono BPA, ma la sostanza potrebbe essere presente in molte di esse, in quantità che non possiamo conoscere al momento dell’acquisto. Su alcuni contenitori, o prodotti in plastica – come borracce e biberon – potreste trovare la dicitura “BPA Free”.

Come emerge dalla lista degli interferenti endocrini, il problema non riguarda soltanto il bisfenolo A, ma una serie di sostanze impiegate nella produzione industriale. Il bisfenolo A ci preoccupa maggiormente poiché il suo passaggio dagli oggetti all’organismo avviene tramite il cibo e le bevande in essi contenuti, che noi assumiamo per alimentarci.

Ora si attendono nuovi regolamenti contro le sostanze pericolose, sia per gli Stati Uniti che per l’Europa. Secondo la United Nations and World Health Organization, gli interferenti endocrini risultano attivi già a basse dosi e possono portare alla comparsa di problemi per la salute non sempre inseriti negli studi tossicologici tradizionali. I regolamenti attualmente vigenti in Europa sarebbero basati su conoscenze piuttosto scarse in proposito, secondo quanto riportato da Huffington Post Usa. Ecco perché risulta urgente verificare le norme vigenti e cercare di modificare i comportamenti delle aziende, che dovrebbero impegnarsi ad eliminare dalla catena produttiva le sostanze più pericolose per la salute dei consumatori.

Consulta qui Dirty Dozen, la lista ufficiale dei peggiori interferenti endocrini.

Marta Albè

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