Il cane in ufficio? Aumenta la produttività e presto potrebbe essere consentito anche in Italia

Non riuscite a separarvi dal vostro amico a quattro zampe e quando siete lontani venite presi da stress e malumore? Vi piacerebbe poterlo portare ovunque, ma proprio ovunque, a partire dal posto di lavoro? Ebbene, se in America molte aziende hanno già intuito i vantaggi produttivi di poter far accedere i cani negli uffici, qualcosa di simile potrebbe accadere presto anche in Italia.

Non riuscite a separarvi dal vostro amico a quattro zampe e quando siete lontani venite presi da stress e malumore? Vi piacerebbe poterlo portare ovunque, ma proprio ovunque, a partire dal posto di lavoro? Ebbene, se in America molte aziende hanno già intuito i vantaggi produttivi di , qualcosa di simile potrebbe accadere presto anche in Italia.

La sezione torinese dell’Enpa ha infatti lanciato la proposta di realizzare, dove possibile, dei veri e propri “dog parking” all’interno delle aziende, in modo da permettere ai dipendenti di portare con sé il proprio Fido. La motivazione? Semplice: se il lavoratore amante dei cani può rimanervi in contatto anche durante le ore d’ufficio, il suo umore sarà sicuramente più buono e rilassato, con vantaggi che si ripercuoteranno sulla qualità del lavoro e sui rapporti tra i vari dipendenti.

Come dimostrano i benefici della pet therapy, ormai universalmente riconosciuti, la presenza degli animali determina un profondo stato di benessere fisico e psicologico nelle persone, spiega il presidente dell’Enpa di Torino, Giovanni Pallotti; specie sul posto di lavoro, dove i nostri amici potrebbero contribuire ad alleviare lo stress quotidiano causato dall’attività professionale e, quindi, ad aumentare la produttività”.

Creare un clima disteso, dunque, che avvantaggi la voglia di lavorare e renda più serena la vita tra i colleghi: i dipendenti che hanno il proprio Fido vicino a sé sono infatti più tranquilli, non devono preoccuparsi dello stato di salute del loro fedele amico, né chiedere permessi particolari per la loro cura. La felicità dell’unione tra padrone e cane non può dunque che avere ricadute positive sulla produttività dell’azienda, che per questo dovrebbe – secondo l’Enpa – seriamente tenere in considerazione la possibilità di un’operazione di questo tipo. Un po’ come si fa con gli asili nido in molte aziende, se ci permettete il paragone, che a molti può sembrare infondato ma a quanti possiedono un amico a quattro zampe apparirà sicuramente azzeccato.

La proposta dovrà ora essere valutata con le rappresentanze degli imprenditori e se ne dovranno studiare per bene le modalità di applicazione: Il progetto è ancora in una fase embrionale. – commenta Pallotti – Abbiamo voluto lanciare una proposta che, sono convinto, farà bene tanto alle persone quanto all’economia del nostro territorio”.

Contenti tutti insomma, dal dirigente al cane, che potrà così passare sempre meno tempo da solo a casa.

Eleonora Cresci

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