Come cambia l’amicizia quando diventiamo adulti

Da bambini avevamo un amico o un’amica del cuore, da adolescenti questa stessa persona o una nuova amicizia si è trasformata in un punto di riferimento inseparabile per le nostre confidenze. Ma cosa sta succedendo alle nostre amicizie ora che stiamo diventando adulti o che lo siamo già?

Da bambini avevamo un amico o un’amica del cuore, da adolescenti questa stessa persona o una nuova amicizia si è trasformata in un punto di riferimento inseparabile per le nostre confidenze. Ma cosa sta succedendo alle nostre amicizie ora che stiamo diventando adulti o che lo siamo già?

Quando eravamo ragazzi ci eravamo impegnati a difendere il valore dell’amicizia con le unghie e con i denti. Nonostante qualche piccolo litigio ci battevamo per mantenere saldi uno o più rapporti di amicizia profonda. Con il tempo le cose sono cambiate, o meglio, si sono trasformate.

Per una persona adulta le amicizie rischiano di scivolare sempre più in basso nella scala di importanza delle relazioni con gli altri. Anno dopo anno tendiamo ad accumulare molte conoscenze superficiali e forse ad accantonare un po’ le amicizie vere.

Abbiamo sempre pensato che non avremmo mai abbandonato i nostri vecchi amici eppure nel corso del tempo ci siamo allontanati. È comunque molto piacevole ritrovarsi anche dopo mesi, se non anni, di lontananza. L’impressione è ancora quella di capirsi al volo e di conoscersi davvero da sempre, eppure perdiamo la necessità di voler trascorrere spesso del tempo in loro compagnia. Perché?

Certo, non tutti vivono questo tipo di situazione. Molto dipende probabilmente dalla fase della vita in cui ci troviamo. Forse qualcuno di voi si riconosce in una persona ormai adulta e con dei figli che nella vita per necessità tende a mettere al primo posto il partner e i bisogni dei bambini.

Ecco che allora gli incontri con le amiche o con gli amici diventano più rari. Ci si deve organizzare con settimane di anticipo per poter fissare un momento in cui incontrarsi per cenare insieme, o soltanto per bere un caffè, quasi come se stessimo programmando un appuntamento di affari.

Quanti di voi trascorrono la maggior parte del proprio tempo a sbrigare faccende legate al lavoro, alla normale vita quotidiana o alla famiglia? È davvero normale che sia così ma anche in questo caso dovremmo provare a coltivare comunque le nostre amicizie.

Siamo ormai in una vera e propria era digitale in cui abbiamo l’impressione che basti essere in contatto con gli altri su Facebook, lasciare un commento o un “mi piace” di tanto in tanto e guardare qualche foto per considerarci dei buoni amici.

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Purtroppo, però, questo non basta. Se non viene utilizzata nel modo giusto, la rete degli strumenti social rischia di diventare complice della solitudine piuttosto che promotrice di nuove relazioni tra le persone.

Almeno una volta nella vita qualcuno di voi si è forse trovato protagonista o osservatore di quella triste scena in cui gli amici sono seduti al tavolino di un bar, ma si trovano lì presenti solo con il copro e non con la mente. Non stanno parlando tra loro e non si guardano negli occhi.

La tazzina di caffè che avevano ordinato si è ormai raffreddata. Il loro sguardo e la loro attenzione sono tutti per lo smartphone e per una conversazione forse in corso con qualcuno che ora non è accanto a loro.

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Così anche quei pochi momenti in cui riusciamo ad incontrare gli amici di persona rischiano di finire sprecati perché non riusciamo a dare valore alla loro presenza accanto a noi proprio in quel determinato momento, dimenticando che sarà irripetibile.

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Anche se ormai siamo adulti oberati dagli impegni e magari un po’ stressati, cerchiamo di dare ancora valore alle amicizie. Incontriamoci di persona, abbracciamoci, guardiamoci negli occhi e se proprio siamo distanti e tutto ciò diventa impossibile, telefoniamoci più spesso e non limitiamoci ai soliti messaggi frettolosi.

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Si tratta di semplici piccoli passi per riscoprire l’amicizia. Ripensiamo a come ci sentivamo da bambini quando eravamo circondati dagli amici e, se ci rendiamo conto di aver quasi perso quell’entusiasmo, proviamo a recuperarlo e continuiamo a difendere quel valore sacro in cui avevamo tanto creduto.

Marta Albè

Fonte foto: Caroline Tillery – Etsy

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