I Viaggiatori di Catalano: uomini e donne che fanno guardare oltre

Ciò che le accomuna è da un lato un senso di incompletezza dall’altro una valigia, due cose che apparentemente potrebbero sembrare slegate tra loro ma, che in realtà, racchiudono un messaggio ben preciso

Ciò che le accomuna è da un lato un senso di incompletezza dall’altro una valigia, due cose che apparentemente potrebbero sembrare slegate tra loro ma, che in realtà, racchiudono un messaggio ben preciso: quando si parte si lascia sempre un po’ di sé nel luogo che si è visitato.

Non a caso le sculture di Bruno Catalano, artista francese con un passato da marinaio in Marocco, si chiamano proprio “Les Voyageurs”, ovvero i viaggiatori. Uomini e donne realizzati modellando l’argilla prima e la colatura di bronzo poi, che appaiono come corpi vuoti e senza organi vitali.

In circa venti giorni Catalano crea le sue sculture, i suoi cittadini del mondo, che vengono poi disseminati per le città europee in luoghi di transito come aeroporti, ferrovie, porti e piazze. Le sagome vanno a completare, quindi, il tessuto urbano, facendo vedere attraverso i loro corpi il paesaggio circostante.

I viaggiatori dell’artista nato in Francia nel 1960, sembrano creature eteree e affascinanti, hanno il passo stanco e la valigia pesante. I corpi però, nonostante siano vuoti, riescono a rimanere in piedi dimostrando che si riesce a vivere anche con delle parti mancanti della propria esistenza. Per strada si perde sempre un po’ di se stessi ma, tocca allo spettatore, interpretare se ciò rappresenti un arricchimento o una mancanza.

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Lo sguardo triste e incerto sul futuro, la schiena ricurva, la mano che stringe forte la valigia come se rappresentasse l’unica certezza, trasformano questi viaggiatori in tanti emigranti che procedono a passo lento, che escono dal quotidiano per abbandonarsi definitivamente a una nuova vita. Ciò che in fondo, è successo all’artista che da marinaio ha sconvolto la sua esistenza abbracciando la scultura.

Nel mio lavoro, sono alla ricerca del movimento e dell’espressione dei sentimenti, faccio emergere dall’inerzia nuove forme e riesco a levigarle fino a dare loro nuova vita. Proveniente dal Marocco anche io ho viaggiato con valigie piene di ricordi che rappresento cosi spesso nei miei lavori. Non contengono solo immagini ma anche vissuto, i miei desideri: le mie origini in movimento, scrive Catalano sul suo sito.

La serie di sculture è stata scelta da Marsiglia nel 2013 per celebrare il proprio ruolo di città della cultura ed è stata collocata al porto, luogo per eccellenza di arrivi e partenze. Il risultato è quello che vedete in queste immagini.

Bruno Catalano Marseille

828 284343

Dominella Trunfio

Photo credit

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