Come ridurre l’inquinamento acustico dell’aeroporto con la land art

Inquinamento acustico, un problema serio per chi è sottoposto ogni giorno ai rumori. Accade ad esempio a chi vive nei pressi di un aeroporto. Ma la soluzione in Olanda arriva dalla land art

Inquinamento acustico, un problema serio per chi è sottoposto ogni giorno ai rumori. Accade ad esempio a chi vive nei pressi di un aeroporto. Ma la soluzione in Olanda arriva dallaland art.

Qui il paesaggista Paul de Kort in collaborazione con i colleghi dello studio H+N+S Landscape Architects, ha ideato uno spazio verde a forma di diamante proprio accanto alle piste dell’aeroporto Schiphol di Amsterdam.

Uno spettacolo non solo per gli occhi ma anche per le orecchie visto che l’opera, chiamata Buitenschot Land Art Park, devia il rumore di fondo proveniente da uno degli aeroporti più trafficati del mondo e protegge le comunità circostanti dall’inquinamento acustico.

Con più di 1.600 voli giornalieri, Schiphol è una zona non solo molto affollata ma anche sovrastata dai rumori. Vita difficile per chi vive nei quartieri circostanti, soprattutto dal 2003 quando è stata costruita la pista Polderban, la più lunga dell’aeroporto. I rumori, lamentano i residenti, si percepivano fino a 30 km di distanza.

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Il rumore di fondo è difficile da controllare, a causa del modo in cui viaggia. Le onde sonore non sono facilmente deviabili dalle barriere antirumore tradizionali a causa della bassa frequenza. Così l’aeroporto ha dovuto trovare modi intelligenti. Nel 2008, uno studio ha permesso di scoprire che in autunno, dopo che i campi circostanti venivano arati, i livelli di rumore diminuivano in modo significativo.

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Per questo motivo, i funzionari hanno deciso di ridisegnare il terreno attorno all’aeroporto e creare qualcosa che potesse limitare la maggior quantità di rumore possibile, ma dando spazio anche all’estetica.

Così i paesaggisti si sono messi all’opera e hanno progettato il Buitenschot Land Art Park, un vero parco-labirinto in grado di assorbire i suoni, ispirandosi ai modelli del padre dell’acustica, Ernst Chladni. Il fisico aveva scoperto che vengono create alcune forme quando una piastra o una membrana ricoperta di sabbia vibra. Proprio le vibrazioni fanno sì che la sabbia si sposti e si concentri lungo le linee in cui la superficie vibrante incontra la terra.

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Più semplicemente, la sabbia si allontana dalle zone di maggiore vibrazione raggruppandosi in strane forme. In questi punti, l’ampiezza della vibrazione è virtualmente nulla.

Sfruttando queste conoscenze, De Kort ha usato il GPS per arare e creare 150 solchi dritti e simmetrici con crinali alti circa 2 metri, creando un modello che ha ridotto i livelli di rumore ambientale di circa la metà. Sono stati installati anche 35 punti di monitoraggio del rumore intorno alla zona e i risultati ottenuti nel 2014 hanno dimostrato che l’idea funziona.

La soluzione? Era nella terra!

Francesca Mancuso

Foto: smithsonianmag

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