WWOOF: viaggiare gratis in cambio di qualche ora di lavoro in fattoria

Lavorare come volontari all'interno di progetti rurali per contribuire alla crescita sostenibile delle piccole aziende agricole. Ecco l'opportunità che il WWOOF offre in tutto il mondo a coloro che vogliono fare volontariato a diretto contatto con la terra e la natura, in cambio di vitto e alloggio.

Lavorare come volontari all’interno di progetti rurali per contribuire alla crescita sostenibile delle piccole aziende agricole. Ecco l’opportunità che il WWOOF (World-Wide Opportunities on Organic Farms) offre in tutto il mondo a coloro che vogliono fare volontariato a diretto contatto con la terra e la natura, in cambio di vitto e alloggio.

Il WWOOF si basa su uno scambio di fiducia e si svolge senza scopo di lucro. Nel nostro Paese è nata l’associazione WWOOF Italia, che permette di mettere in contatto i viaggiatori (WWOOFers) e le aziende (Hosts) e di fornire loro una tessera associativa che rende possibile la presenza di lavoro volontario nelle fattorie e offre ai volontari la copertura assicurativa per gli infortuni e la responsabilità civile.

La lista WWOOF italiana include piccole aziende agricole biologiche e biodinamiche del nostro Paese e ad essa si affianca una lista internazionale (WWOOF International) che consente di entrare in contatto con le realtà di tutto il mondo e di partire per svolgere la propria esperienza di volontariato all’estero. Ecco tanti motivi per non lasciarsi sfuggire questa occasione.

Imparare una nuova lingua

Trasferirsi all’estero per un periodo grazie al WWOOF vi consentirà di imparare una nuova lingua. Dunque potreste scegliere la vostra destinazione anche in base alla lingua che vorreste apprendere o approfondire. In questo modo la imparerete direttamente sul posto e con meno difficoltà rispetto ai classici corsi che seguireste in Italia. Non sottovalutate questa importante opportunità.

Fare un’esperienza di vita

Per prendere parte al WWOOF di solito non serve avere alle spalle particolari esperienze o capacità. Perché la vera esperienza nasce sul campo, mai come in questo caso nel vero senso della parola. Potreste credere di non essere ancora pronti a dare una svolta alla vostra vita. In realtà, proprio questo potrebbe essere il momento migliore per partire, soprattutto se vi trovate in una fase di attesa o di stallo. Di certo la vostra vita cambierà. E per i più giovani il WWOOF rappresenterà un’occasione importante per conquistare la propria autonomia.

Entrare a contatto con altre culture

L’esperienza all’estero vi consentirà anche di entrare in contatto con culture diverse dalla vostra. Ogni viaggio apre nuovi orizzonti e soltanto essere testimoni diretti e poi protagonisti delle culture di popoli diversi dal proprio permette di superare i confini e i pregiudizi che a volte rendono difficoltose le relazioni tra le diverse nazioni o che conducono alla creazione di luoghi comuni decisamente da accantonare.

Acquisire nuove abilità

È probabile che se fino a questo momento siete stati impegnati con lo studio e con il classico lavoro da ufficio non abbiate avuto grandi occasioni per entrare a contatto in maniera diretta con il mondo dell’agricoltura biologica e con la gestione di un’azienda agricola, anche se di piccole o medie dimensioni e a conduzione familiare. Il WWOOF può essere la vostra grande occasione e al ritorno a casa potrebbe rappresentare una molla per dare inizio a qualcosa di nuovo in Italia, dopo aver imparato come produrre cibo rispettando l’ambiente.

Superare la disoccupazione

Il WWOOF può diventare una vera e propria scelta coraggiosa e una svolta della propria vita, soprattutto se ad esempio qui in Italia ci si trova senza lavoro e senza possibilità apparenti di costruire un futuro. E allora forse è davvero arrivato il momento di partire. Il vostro Curriculum di sicuro ne trarrà beneficio, dato che le esperienze all’estero sono sempre ben viste.

Imparare a coltivare l’orto

Finalmente grazie al WWOOF avrete l’occasione di imparare a coltivare davvero la terra e l’orto in maniera professionale, imparando tutti i trucchi del mestiere da chi, più esperto, potrà farvi da guida. E così, una volta rientrati al Paese d’origine, potrete forse aver appreso le basi per avviare una nuova attività o semplicemente per creare un orto per la vostra famiglia.

Ritrovare il contatto con la natura

Il WWOOF permette di trascorrere intere giornate a diretto contatto con la natura, ben lontani dalle scrivanie, dagli uffici e dal ritmo frenetico delle città. È vero, dovrete lavorare, ma sarete immersi in un ambiente completamente diverso rispetto alle vostre abitudini, sarete circondati dal verde e toccherete con mano la terra e i suoi frutti.

Imparare l’autosufficienza

Alcune delle aziende agricole che ospitano i WWOOFers vivono delle proprie coltivazioni e mettono in vendita i loro prodotti, mentre altre desiderano semplicemente essere autosufficienti. Ciò significa che la cura della terra permette loro di avere a disposizione tutto ciò di cui hanno bisogno. E una volta ritornati a casa potreste scoprire di non voler abbandonare questo stile di vita e proporvi di portarlo avanti prendendo esempio dalle realtà a cui avete collaborato.

Contribuire alla sostenibilità

Vorreste fare qualcosa per rendere il mondo più vivibile, per proteggere l’ambiente e per diffondere stili di vita più sostenibili? Tra gli obiettivi del WWOOF troviamo proprio la creazione di una comunità globale sostenibile, alla quale voi potrete dare un contributo da veri protagonisti. Darete una mano alla crescita di piccole fattorie e aziende agricole sostenibili che svolgono il proprio lavoro nel pieno rispetto dell’ambiente e della natura.

Non smettere mai di viaggiare

Il WWOOF può trasformarsi in una vera e propria scelta di vita. Idealmente infatti si può essere WWOOFers di continuo e spostarsi da una parte all’altra del mondo per conoscere realtà sempre diverse e per proseguire il proprio lavoro da volontari con il sostegno di vitto e alloggio gratuiti. Sareste pronti per un anno intero di WWOOF in giro per il mondo, dalla Danimarca agli Stati Uniti, passando per il Giappone?

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Marta Albè

 

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