Computer biodegradabili: in carta o in legno il pc diventa riciclabile

Il futuro dei computer? Nei bidoni dell'immondizia! La nuova frontiera per combattere il problema dell'e-waste e dello smaltimento dei rifiuti elettronici diventano i pc biodegradabili realizzati con materiali riciclabili come il legno o addirittura la carta.

Il futuro dei computer? Nei bidoni dell’immondizia! La nuova frontiera per combattere il problema dell’e-waste e dello smaltimento dei rifiuti tecnologici diventano i pc biodegradabili realizzati con materiali riciclabili come il legno o addirittura la carta.

Computer ecologici, software verdi, notebook in materiali ecosostenibili come il bambù, infatti, greenMe.it ha più volte parlato, ma forse di PC portatili usa e getta tutti da riciclare non se n’era mai visti.

L’idea originale è nata dal designer Je Sung Park, della Yanko Design. Un concetto complesso ma allo stesso tempo tanto semplice: se esistono le macchine fotografiche ed i cellulari usa e getta in carta, perché non realizzare notebook facilmente biodegradabili impiegando materiali a basso impatto ambientale come ad esempio la carta riciclata?

Il concept notebook, ideato da Park, è costituito non più dai classici materiali come plastica e metalli, bensì da cellulosa e chip biologici. Se quest’idea dovesse avere successo e venir commercializzata, chi necessiterà di usare occasionalmente un pc dalle prestazioni non elevate, potrebbe optare per una soluzione economica, naturale e soprattutto green!

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Questo laptop è costituito, infatti, da più strati, ognuno dei quali può essere comodamente sostituito se danneggiato. Una volta cambiato il componente, la parte scartata potrà essere riciclata al 100% nell’apposito cestino per la carta!

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Insomma, oltre ai diversi vantaggi per l’utente, come lo stile, la leggerezza, la manegevolezza e il basso costo, anche l’ambiente ha la sua parte. Con questo nuova moda si potrebbe risparmiare sui costi di trattamento di plastica e metalli riducendo di conseguenza l’inquinamento. Anche, e soprattutto, quello provocato dalla difficoltà di smaltimento dei rifiuti elettronici, i cosidetti RAEE.

Un’altra idea davvero fuori dagli schemi l’ha avuta Paul Maher, designer della MicroPro Computers. Rimasto impressionato vedendo diversi ragazzini rovistare nelle discariche in cerca di componenti elettronici da recuperare, senza protezioni e a contatto con esalazioni chimiche e sostanze tossiche, Maher ha pensato bene di inventare Iameco, il computer biodegradabile!

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Si tratta di un computer modulare facilmente aggiornabile, integrabile, riutilizzabile ed infine riciclabile. Cosa si può volere di più? Con una vita media stimata di 7-10 anni, circa il triplo di un modello medio di mercato, il PC ha monitor, mouse e tastiera in polpa di legno recuperata dagli scarti di lavorazione del legname di tutta Europa. Il computer biodegradabile richiede circa 35 Watt per il suo funzionamento, mentre un PC normale 400.

Iameco ha un volume complessivo di circa un terzo minore di quello di un computer tradizionale, vantaggio che permette un risparmio sull’energia necessaria per la sua produzione e sullo spazio allo stoccaggio e al trasporto. Il prezzo dovrebbe aggirarsi intorno ai 1600 Euro.

E quando proprio non funzionerà più e sarà vecchio, basterà portarlo nei cassonetti dedicati ai rifiuti legnosi (ove presenti) o seppellire in giardino i componenti in legno…si degraderanno naturalmente. In alternativa potete dare sfogo alla fantasie e tentare di dar loro nuova vita inventando ulteriori usi o oggetti di riciclo creativo.

Queste idee innovative potrebbero trovare ampio spazio e commercializzazione anche negli uffici, soprattutto ora che le aziende si cominciano ad interessare sempre di più alle tematiche ambientali e alla Green Economy.

Alberto Maria Vedova

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