Carne rossa di nuovo sotto accusa

Alcuni studiosi americani hanno di nuovo messo in relazione il consumo di carne rossa con l'insorgenza di tumori.

Dopo l’allarme dello scorso ottobre, la carne rossa lavorata è di nuovo sotto accusa: dagli USA arriva un altro rapporto che mette in relazione il consumo di carne con l’insorgenza di tumori.

La nuova ricerca è stata condotta dall’American Institute for Cancer Research sulla base degli studi precedenti e ha prodotto chiari risultati: ha più probabilità di ammalarsi di cancro allo stomaco chi assume tre o più porzioni di alcol al giorno, chi consuma carne lavorata e cibo contenente grandi quantità di sale. Anche l’eccessivo peso corporeo risulta correlato con l’insorgenza di tumori.

Gli esperti dichiarano che “consumare carne e pesce può aumentare il rischio di contrarre tumori di vario tipo, mentre il consumo di frutta, specie di agrumi, può prevenirli. È bene anche limitare il consumo di alcol – aggiungono – e mantenere quanto più possibile un peso nella norma”.

L’International Agency for Research on Cancer (IARC) di Lione aveva già provveduto mesi fa a inserire la carne lavorata tra le sostanze correlate all’insorgenza del tumore del colon-retto, mentre la carne rossa era stata classificata come potenzialmente cancerogena.

Non tutti gli esperti, però, concordano con questa tesi e molti considerano queste informazioni come inutile fonte di allarmismo. Il presidente del Copa (associazione di coltivatori europei), Martin Merrild, ha dichiarato che “le carni bovine, ovine, suine, il pollame e le uova sono essenziali perché forniscono ai consumatori un eccellente apporto di proteine nella propria dieta”. Per tutelare il proprio lavoro, numerosi allevatori europei hanno presentato a Bruxelles un’iniziativa a favore del consumo di carne: oltre a promuovere dibattiti sui social media sull’argomento verrà realizzata una massiccia campagna pubblicitaria con l’ausilio di chef ed esperti del settore per evitare un ulteriore crollo dei consumi come quello verificatosi negli scorsi mesi.

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Anche l’AIRC (Associazione italiana per la ricerca sul cancro) è intervenuta sull’argomento affermando che “nessuna patologia è causata soltanto dal consumo di carne rossa. Tuttavia gli epidemiologi concordano sul fatto che gli individui che seguono diete ricche di proteine animali, soprattutto carni rosse e lavorate, hanno un maggior rischio di sviluppare patologie come diabete, infarto e problemi cardiovascolari, obesità e cancro.” È doveroso sottolineare che gli studi vengono condotti a livello globale e non sui singoli individui, quindi è bene tenere conto delle peculiarità e dello stato di salute del singolo individuo: “le indicazioni dello IARC vanno considerate in chiave di salute pubblica più che dal punto di vista del singolo.” affermano gli esperti AIRC.

Moltissimi studi negli ultimi anni hanno dimostrato come una dieta vegetariana possa apportare diversi benefici al nostro organismo, anche se ad oggi non esistono evidenze di una relazione tra rischio di malattie (quindi non solo cancro) e un consumo moderato di proteine animali.

L’AIRC dichiara in conclusione che “La carne rossa – e in particolare la carne rossa lavorata – è un cancerogeno umano, cioè è in grado di indurre mutazioni a livello del DNA delle cellule. Un consumo abbondante di carne rossa, soprattutto se lavorata e cotta ad alte temperature, aumenta il rischio di sviluppare molte malattie, prima fra tutte il cancro al colon-retto.” Continua affermando che “è bene limitare il consumo di proteine animali e sostituire la carne rossa con pollo o pesce, o meglio ancora con proteine vegetali come i legumi e la soia.”

In generale, tre quarti di ciò che mangiamo dovrebbe essere costituito da cibi vegetali.

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