Green Hill: un anno dalla liberazione dei beagle (video)

Sono passati 365 giorni dall'apposizione dei sigilli sui cancelli di Green Hill, il tristemente noto allevamento di beagle per la sperimentazione animale di Montichiari (Brescia). Da lì a una settimana la nostra Vivi sarebbe arrivata a riempire la nostra casa di gioia. Nessuno avrebbe mai pensato che oggi, oltre all'anniversario della liberazione dei quasi 3000 cani, si potesse finalmente festeggiare anche l'autorizzazione all'affido definitivo!

Sono passati 365 giorni dall’apposizione dei sigilli sui cancelli di Green Hill, il tristemente noto allevamento di beagle per la sperimentazione animale di Montichiari (Brescia). Da lì a una settimana la nostra Vivi sarebbe arrivata a riempire la nostra casa di gioia. Nessuno avrebbe mai pensato che oggi, oltre all’anniversario della liberazione dei quasi 3000 cani, si potesse finalmente festeggiare anche l’autorizzazione all’affido definitivo!

“Un risultato epocale frutto dell’impegno e della lotta ininterrotta di movimenti, cittadini, associazioni animaliste, esponenti politici, attivisti, gente comune e personaggi di fama internazionale: una vittoria che riflette la volontà di più dell’86% degli italiani, fermamente contrario alla sperimentazione animale. – scrive la LAVVincere contro una multinazionale della lobby vivisettoria è solo il primo passo, ma crea un fondamentale precedente: gli animali “da laboratorio” non sono più solo oggetti celati dietro una ricerca fumosa e illusoria, ma esseri senzienti”.

Le tappe processuali per arrivare a questo risultato sono state tante e altre seguiranno: dal deposito della denuncia al primo sequestro probatorio convalidato dal Tribunale del riesame, alla custodia giudiziaria, che ha permesso la salvezza di tutti i cani, passando per un nuovo e più forte sequestro, quello preventivo, che, seppur annullato dal riesame, è stato poi ripristinato dalla Cassazione.

E ancora l’avviso di conclusione delle indagini per i titolari della ditta per le imputazioni di maltrattamento ed uccisione di animali ed il processo, ormai alle porte, per un dirigente ASL ed un vertice della Polizia Locale per omissione d’atti d’ufficio ed abuso d’atti d’ufficio in relazione ai pregressi controlli ed attività svolti nella struttura.

Ora – continua la LAVattendiamo fiduciosi l’inizio del processo, che speriamo arrivi il prima possibile, per far luce su cosa realmente avveniva nell’allevamento di Montichiari. La vicenda giudiziaria contro Green Hill, infatti, è ancora in corso, ma i cani liberati quest’estate sono salvi per sempre: la Procura della Repubblica di Brescia, infatti, ha autorizzato le procedure per l’affido definitivo“.

L’Italia, infine, ha un’importantissima occasione: quella di non vedere mai più aperto nessun allevamento di cani da vivisezione, grazie all’approvazione definitiva nei prossimi giorni alla Camera dei Deputati dei principi e criteri di recepimento della direttiva europea 2010/63, approvati due settimane fa al Senato, che introdurrebbero divieti e limiti all’uso dei quasi 900 mila animali che ogni anno vengono ancora torturati e uccisi nei laboratori italiani, incentivando effettivamente il ricorso ai metodi sostitutivi di ricerca. Incrociamo le dita e le zampe…

“Dove non v’è libertà non può esservi legalità”

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