Record di aerei nel cielo, oltre 200mila in un solo giorno. Ecco perché non è una buona notizia

Oltre 200mila aerei hanno solcato il cielo il 13 luglio scorso. Si tratta di un numero record, col massimo numero di voli della storia dell'aviazione. Ma non c'è nulla da festeggiare e le scie chimiche non c'entrano

Oltre 200mila aerei hanno solcato il cielo il 13 luglio scorso. Si tratta di un numero record, col massimo numero di voli della storia dell’aviazione. Ma non c’è nulla da festeggiare (… e le scie chimiche non c’entrano proprio niente).

Più voli significa infatti più inquinamento atmosferico. A darne notizie è stato Flightradar24, sito svedese che si occupa del tracciamento di aerei, che ha registrato ben 205.468 voli in 24 ore. Circa 20mila velivoli si trovavano in cielo addirittura contemporaneamente.

Prima del 13 luglio, solo due volte, sempre nel 2018, erano stati superati i 200mila voli in un giorno: il 12 luglio e il 29 giugno quando per la prima volta in assoluto sono stati superati i 200.000 voli giornalieri.

E non è ancora finita visto che l’estate e le vacanze sono ancora all’inizio. Secondo Flightradar24, nel corso dei prossimi mesi questo record potrà essere ulteriormente superato un paio di volte. Il picco del traffico negli ultimi due anni si è verificato alla fine di agosto. Lo scorso agosto, il 24 agosto, è stato registrato il maggior numero di voli, pari a 190.003.

Il minimo di ogni anno si verifica il 25 dicembre, visto che quasi tutti coloro che viaggiano per Natale sono partiti i giorni precedenti, senza contare che le compagnie aeree riducono o eliminano una serie di voli. Il 25 dicembre 2017 ne sono stati monitorati solo 101.511.

grafico voli

In che modo tutto ciò influisce sull’ambiente e sull’inquinamento?

A rivelarlo è stato l’Aviation Environmental Report della Commissione europea, il Rapporto ambientale sull’aviazione europea, pubblicato il 29 gennaio 2016 dall’EEA, l’EASA (European Aviation Safety Agency) e Eurocontrol.

Secondo lo studio, le emissioni di ossidi di azoto (NOx) del settore sono in continua crescita. Dal 1990 ad oggi sono addirittura raddoppiate, mentre entro il 2035 ci si attende una crescita del 43%.

Si tratta delle stesse emissioni prodotte dal settore automobilistico. L’impennata, tuttavia, riguarda anche le emissioni di anidride carbonica (CO2). Questa crescita è legata all’aumento esponenziale del numero di voli negli ultimi 25 anni. Tra il 1990 e il 2014 il numero di voli è aumentato dell’80% e si prevede che crescerà di un ulteriore 45% tra il 2014 e il 2035 incrementando sempre di più le emissioni inquinanti a livello globale, il rumore ambientale e altri fattori di pressione a livello locale.

In termini di emissioni, il dossier ha fatto un bilancio calcolando che quelle di anicride carbonica sono aumentate di circa l’80% tra il 1990 e il 2014, e si prevede che cresceranno di un ulteriore 45% tra il 2014 e il 2035, mentre le emissioni di ossido di azoto sono raddoppiate tra il 1990 e il 2014 e si prevede che cresceranno di un ulteriore 43% tra il 2014 e il 2035. Di fatto, l’inquinamento atmosferico prodotto dal traffico aereo in Europa aumenterà di quasi il 50% entro i prossimi 20 anni.

A dir poco inquietante…

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