Il giro del mondo in barca senza carburante e senza soste: l’impresa verde di Matteo Miceli (e di due galline)

Una barca "verde" - la Eco40 - un orto e due galline. Il velista Matteo Miceli è partito domenica scorsa dal porto turistico di Riva di Traiano, pochi chilometri a sud di Civitavecchia, per un giro del mondo che procederà in completa autonomia energetica e alimentare

Una barca “verde” – la Eco40 – un orto e due galline. Il velista Matteo Miceli è partito domenica scorsa dal porto turistico di Riva di Traiano, pochi chilometri a sud di Civitavecchia, per un giro del mondo che non avrà soste né scali e procederà in completa autonomia energetica e alimentare.

Lo scopo? Tecnicamente, quello di eseguire una serie di misure cinematiche e ambientali e testare alcune strumentazioni elettroniche come fase conclusiva di un lavoro di ricerca che dura da quattro anni. Idealmente, dimostrare l’efficienza delle nuove tecnologie in materia di sostenibilità ed energia e diffondere il messaggio che è possibile operare nel rispetto dell’ambiente.

L’impresa a bordo dello scafo green, che prevede di doppiare il Capo di Buona Speranza, Capo Horn e Capo Lewinn, rientra nel progetto Roma Ocean World patrocinato da La Sapienza Università di Roma e dalla Regione Lazio.

Senza nemmeno una goccia di combustibile fossile, Eco40 è un prototipo di 13 metri completamente autosufficiente dal punto di vista energetico e in piena autonomia alimentare. È infatti equipaggiato di pannelli fotovoltaici, generatori eolici e due idroturbine che convertono il movimento della navigazione in energia elettrica. Delle batterie al litio accumuleranno l’energia prodotta, mentre l’illuminazione sarà assicurata da led ecologici.

Quanto all’alimentazione, Matteo Miceli – pluricampione del mondo di traversata atlantica in barca a vela – si affiderà alle due galline ospiti (che vantano un curriculum di 5mila miglia di navigazione alle spalle), alla pesca e a un orto biologico idroponico irrigato con acqua di mare desalinizzata e fertilizzato con compost a base di alghe e residui alimentari. Che cosa meravigliosa!

produzione eco40

Nel corso della navigazione, infine, con un’attrezzatura elettronica che si trova a bordo si misureranno le condizioni meteo-oceanografiche del vento, delle correnti, della pressione atmosferica e di altri fattori ambientali, e si valuteranno l’assetto e la posizione dello scafo in modo da misurare i movimenti dell’imbarcazione insieme a quelli delle onde. Tutti i dati ottenuti saranno poi elaborati dai ricercatori della Sapienza.

Foto: Facebook

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