Olio extravergine di oliva: via libera alla legge che salva l’olio di qualita’ e made in Italy

Olio d’oliva, via libera alla legge che salva l’olio Made in Italy. La Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati ha approvato ieri sera le nuove norme riguardanti la qualità e la trasparenza per la filiera produttiva italiana dell’olio d’oliva. Ciò dovrebbe permettere un maggior controllo nei confronti di tentativi di frode e di contraffazioni.

Olio d’oliva, via libera alla legge che salva l’olio Made in Italy. La Commissione Agricoltura della Camera ha approvato ieri sera le nuove norme riguardanti la qualità e la trasparenza per la filiera produttiva italiana dell’olio d’oliva. Ciò dovrebbe permettere un maggior controllo nei confronti di tentativi di frode e di contraffazioni.

Le nuove etichette delle confezioni di olio d’oliva dovranno essere supetrasparenti; dovranno innanzitutto riportare indicazioni a caratteri ben leggibili, in modo da poter permettere ai consumatori di leggere senza alcun ostacolo le caratteristiche del prodotto in corso di valutazione ai fini dell’acquisto.

Saranno vietate le indicazioni che rimandano a zone di provenienza differenti dai reali luoghi d’origine del prodotto. Stop anche alle omissioni di informazioni, che potrebbero dare adito a convinzioni sbagliate riguardo al luogo di provenienza effettivo delle olive utilizzate per la produzione dell’olio. Non potranno inoltre essere registrate come marchi d’impresa immagini che possano risultare ingannevoli riguardo alla zona geografica di provenienza delle bottiglie d’olio su cui avrebbero dovuto essere apposte.

Nuove regole anche per quanto riguarda le date di scadenza del prodotto, i cui termini non potranno essere superiori ai 18 mesi dall’imbottigliamento. Etichette e indicazioni precise sul luogo di origine del prodotto dovranno essere sempre presenti, insieme al dispositivo di chiusura e alla dicitura relativa ai lotti di produzione, per quanto concerne l’ambito della commercializzazione. Ciò significa che l’olio non potrò essere più venduto in bottiglie prive di etichetta e delle principali informazioni relative al prodotto.

Per quanto riguarda l’importazione da Paesi al di fuori dell’Unione Europea, dovranno essere fornite tutte le informazione relative a olive e olio extravergine d’oliva da parte degli uffici della sanità esteri, che le sottoporranno agli organismi di controllo. Coloro i quali siano stati condannati per reati legati alla contraffazione, all’avvelenamento e all’adulterazione all’interno del settore dell’olio d’oliva, non potranno più ricevere contributi o finanziamenti agevolati da parte dello Stato o dell’Unione Europea.

Per l’agroalimentare italiano è arrivata una buona notizia sotto l’albero di Natale: finalmente è divento legge il testo normativo sulla qualità e la trasparenza della filiera degli oli di oliva vergini. Si tratta di una norma importante per la tutela e la valorizzazione della qualità e della tradizione dell’agroalimentare italiano e in particolare di un prodotto espressione della nostra eccellenza come l’olio. La legge infatti valorizza le produzioni del settore oleario made in Italy, garantisce la tracciabilità di tutta la filiera a vantaggio di produttori e cittadini, e affronta con maggiore forza la lotta alla contraffazione sugli oli extravergini di oliva, così da salvaguardare con maggiore efficacia i produttori onesti da concorrenza scorretta ed anche da contraffazioni agroalimentari” così Ermete Realacci, Presidente della Fondazione Symbola per le Qualità Italiane, commenta l’approvazione della legge sull’olio di qualità, di cui era il primo firmatario alla Camera.

Siamo molto soddisfatti che in Italia diventi legge un testo che ha come obiettivo la tutela della qualità di un prodotto – aggiunge Domenico Sturabotti, Direttore della Fondazione Symbola per le Qualità Italiane – espressione della nostra eccellenza. Da un lato per il valore culturale che la legge rappresenta, ma soprattutto per i benefici che essa genererà. Generalmente infatti l’introduzione di norme che alzano l’asticella della qualità portano nel medio periodo un beneficio in termini di competitività al sistema, siamo sicuri questo avverrà anche per il settore olivicolo. Inoltre l’introduzione di meccanismi di garanzia sulla trasparenza delle informazioni in merito all’origine, alla scadenza, oltre a tutelare maggiormente i cittadini favorirà lo sviluppo delle aziende più virtuose che da anni puntano sulla qualità. Siamo anche felici che la legge abbia una sua radice nella proposta di legge avanzata da Symbola, Coldiretti e Unaprol nel 2010 e dal lavoro avviato con l’INEA sulla qualità della filiera olivicola“.

“Siamo molto soddisfatti” – questo il primo commento di Sergio Marini, presidente della Coldiretti, in merito alla legge salva olio. “Un risultato che rappresenta un passo straordinariamente importante nella direzione della trasparenza e della lotta alla contraffazione sugli oli extravergini di oliva a tutela dei produttori e dei cittadini. L’unanimità nell’approvazione della legge da parte di tutti i gruppi parlamentari sia al Senato che alla Camera ed il parere positivo del Governo sta a significare come la norma sia fortemente condivisa e da parte nostra va un forte ringraziamento a tutti coloro che hanno permesso, nonostante i non pochi bastoni tra le ruote, una conclusione positiva entro la fine della legislatura”.

Ecco le parole di Giuseppe Politi, presidente della Cia, la Confederazione Italiana Agricoltori: “I timori su uno stop legato alla situazione politica, con la fine anticipata della legislatura, sono stati fugati e il DDL Mongiello-Scarpa sulla qualità e la trasparenza dell’olio d’oliva italiano finalmente è diventato legge. In questo modo si tutelano i consumatori e soprattutto i produttori, perché si tratta di norme che aiutano a prevenire e a combattere frodi e sofisticazioni nel settore, che causano ogni anno danni per 1,5 miliardi di euro. Il testo di legge, infatti, prevede l’obbligo di rendere più chiare le informazioni contenute in etichetta, dall’origine alla categoria merceologica, con l’obiettivo di agevolare i consumatori nel riconoscimento e nella scelta del prodotto realmente Made in Italy”.

Marta Albè

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