Pasta che passione! 10 alternative green e salutari per apprezzarla

“Maccarone, m'hai provocato e io ti distruggo ... Io me te magno, ahmm!” Come dimenticare la celebre frase di Alberto Sordi davanti ad un irresistibile piatto di maccheroni? Impossibile! Del resto la Pasta è la compagna più fedele degli italiani. E’ la componente fondamentale della gastronomia italiana, la regina delle nostre tavole da ben 3000 anni!

Maccarone, m’hai provocato e io ti distruggo … Io me te magno, ahmm!” Come dimenticare la celebre frase di Alberto Sordi davanti ad un irresistibile piatto di maccheroni? Impossibile! Del resto la Pasta è la compagna più fedele degli italiani. È la componente fondamentale della gastronomia italiana, la regina delle nostre tavole da ben 3000 anni!

Proprio così: ha dominato la storia della tradizione culinaria conquistando condottieri, uomini politici e poeti. Volete qualche esempio? Carlo VIII e il suo esercito ‘impararono’ a nutrirsi come persone civili durante la conquista del Regno di Napoli davanti un piatto di ‘maccheroni con butirro, cannella, zuccaro et formaggio’. Napoleone Bonaparte in molti suoi scritti elogia la cucina napoletana e il contributo di Leopardi, anche qui pessimista, sulla ‘pasta con la pummarola ‘ncoppa’? Per non parlare degli effetti internazionali sul palato degli Americani forse perché il suo profumo non conosce confini? Chissà…


Ma siamo veramente il Popolo della Pasta? Termine di orgine greca P A S T H (pástë) significa “farina mista a liquido” o “farina con salsa”: cibo spontaneo e primitivo legato alla scoperta dei cereali, che risale in tempi antichissimi all’introduzione delle prime coltivazioni di grano, orzo e frumento in Europa e in Africa. Ebbene si! Altro che prodotto importato dalla Cina da Marco Polo… I padri fondatori furono gli Etruschi e a seguire i Romani! Non siete convinti? L’ UN.I.P.I – Unione Industriali Pastai Italiani vi darà la conferma!

La legge di purezza sulle nostre tavole…non stuzzica forse l’appetito? Non proprio ma dovrebbe. Si tratta di un principio fondamentale (L. n.580 del 1967) che prescrive l’obbligo di produrre pasta rigorosamente con grano duro. Anche il palato vuole le sue spiegazioni! Possiamo vantarci di uno standard qualitativo ai più alti livelli, frutto di un mix esclusivo: semole selezionate ottenute dalla miscelazione di grani duri pregiati, tradizione produttiva secolare ed anni di ricerca tecnologica e di sperimentazione. Cosa volere di più? La qualità del prodotto unita alla performance di uno bravo chef e … il piatto e’ servito!

L’industria della pastificazione a livello internazionale é tutelata dall’ Organizzazione Internazionale della Pasta – IPO per promuovere il suo consumo in tutto il mondo. Nella produzione dell’impasto italiano, che non e’ sufficiente a coprire tutto il fabbisogno nazionale, si usa il 20-30% di grano estero. Ma niente paura, la qualità italiana e’ garantita anche nelle sue diverse varietà!

Carboidrato amico mio… La pasta è la fonte principale di energia: contiene il 75% di carboidrati, il 13% di proteine, il 12% di acqua, il 3% di fibre, minerali, vitamine B1 B2 e PP una percentuale minima di grassi Ha un basso indice glicemico ed e’ molto digeribile, il prolungato assorbimento di carboidrati e di altri nutrienti derivanti dai condimenti, apporta benefici sulle nostre prestazioni fisiche e psichiche. Un’alleata vincente contro ogni fatica! Ideale per tutti: grandi e piccini, sportivi, studenti e per chi ha scelto di eliminare la carne dalla dieta o per chi preferisce la variante integrale.

Chi potrebbe mai negarci questo piacere? E la creatività che ci ispira? Basti pensare alle sue forme più varie: spaghetti o linguine di diverse dimensioni, rigatoni, mezze maniche, farfalle, ruote, fusilli, pipe, orecchiette, conchiglie…Dichiariamo il nostro amore a tavola e senza timori! Un amore sincero e concreto… ma per la pasta però!

Per chi invece la teme per problemi di linea o sente il bisogno di cambiare, le novità non mancano: ecco 10 modi green e salutari per apprezzare nuovi tipi di pasta dai prezzi più convenienti.

    • PASTA DI GRANO DURO

      Ogni porzione di pasta di grano duro contiene 7 grammi in più di fibre e 2 di proteine rispetto alla pasta di semola di grano tenero (di colore chiaro/biancastro). Infatti, la pasta di semola di grano duro non subisce il processo sbiancante con il Diossido di Cloro utilizzato anche per la farina, trattamento che elimina i tre quarti delle vitamine e dei minerali.

    • PASTA DI FARRO
      Un lontano cugino del frumento. Il farro è preferito dalla maggior parte delle persone intolleranti al grano. Ne esistono tre specie: farro piccolo, medio e grande. Quale sia la varietà il contenuto calorico è comunque molto basso : 335 calorie in 100 grammi. La pasta di farro possiede un contenuto di fibre 10 volte maggiore della comune pasta di semola (con un potere calorico analogo).

    • PASTA DI RISO
      Ha una consistenza non sempre ottimale per la cottura ed un colore bianco, ma è senza glutine, senza semola di grano e senza colesterolo: ideale per chi soffre di celiachia. È leggera e molto digeribile.
    • PASTA DI TOPINAMBUR Ha un alto contenuto di proteine. È un tipo di pasta utile per la digestione, ricavata dal Helianthus tuberosus, una patata selvatica dal sapore di carciofo che gli inglesi chiamano “Jerusalem artichoke”. È adatta all’alimentazione dei diabetici perché il 15 % dei glucidi sono composti quasi esclusivamente dal polisaccaride insulina.

    • PASTA DI KAMUT
      Nome commerciale di un antico cereale di provenienza egizia “ka’moet, dal sapore dolce che ricorda la nocciola e di aspetto assai simile al frumento, di cui probabilmente è un antenato. Parente del grano duro moderno può essere mangiato da persone intolleranti al grano. Il suo metodo di coltivazione esclusivamente biologico e le sue proprietà nutrizionali altamente proteiche lo rendono digeribile e ben tollerato in caso di allergie.

    • PASTA DI QUINOA
      Ricca di proteine, ferro, magnesio e fosforo, la pasta di Quinoa sta diventando sempre più una scelta popolare per le persone celiache. Ne esistono 200 varietà e il suo nome originario, nella lingua degli Inca, significa “madre di tutti i semi”. La farina è facilmente reperibile ovunque al prezzo di 6 euro circa.

    • SPAGHETTI DI SOBA 蕎麦

      Si tratta di spaghettini giapponesi con almeno il 30% di grano saraceno da gustare caldi o freddi. In genere si servono su un contenitore quadrato di bambù dopo averli immersi in una salsa a base di soia, cipolline e uovo.

    • SPAGHETTI DI UDON うどん

      Sono spaghetti dal diametro di 2 o 3 cm, ottenuti impastando farina di grano tenero, sale e acqua. Sono originari della Cina, importati in Giappone passando per la Corea. Sono note circa otto varianti.


    • SPAGHETTI DI RAMENラーメン
      Popolari in Giappone (e nei campus universitari statunitensi): sono i tagliolini Ramen, fatti di farina di frumento, cotti in brodo aromatizzato. Il gusto della pasta dipende dalla zuppa cucinata con uovo, carne e alghe crude.

    • PASTA CRUDA
      Ed infine perché rinunciare alle esperienze della cucina crudista, magari provando gli spaghetti di zucchine ideali per depurare e idratare l’organismo? Occhio alla ricetta allora, tutta rigorosamente crudista!

Michela Silvestri

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