Il lato oscuro dello yogurt greco

La produzione di yogurt greco su larga scala nasconde un inatteso lato oscuro. La notizia giunge dagli Stati Uniti e riguarda un sottoprodotto della lavorazione dell’alimento, costituito da siero di latte acido, considerato tossico per la fauna acquatica ed inquinante per l’ambiente. Il siero di latte acido costituisce un problema in quanto rifiuto inquinante difficile da smaltire.

La produzione di yogurt greco su larga scala nasconde un inatteso lato oscuro. La notizia giunge dagli Stati Uniti e riguarda un sottoprodotto della lavorazione dell’alimento, costituito da siero di latte acido, considerato tossico per la fauna acquatica ed inquinante per l’ambiente. Il siero di latte acido costituisce un problema in quanto rifiuto inquinante difficile da smaltire.

Ad essere coinvolta in prima linea è l’azienda statunitense produttrice di yogurt greco Chobani. A partire da 100 grammi di latte, i produttori di Chobani e di altre aziende otterrebbero soltanto circa 30 grammi di yogurt greco. La parte restante è costituita da siero di latte acido, un sottoprodotto di cui non ci si può liberare con leggerezza.

Come riportato da parte di Modern Farmer, gettare siero di latte acido come se si trattasse di un normale rifiuto sarebbe illegale e la sua decomposizione è considerata tossica per l’ambiente naturale e causa di una deprivazione di ossigeno all’interno delle acque dei torrenti e dei fiumi. Sarebbe infatti in grado di trasformare un corso d’acqua in un luogo privo di vita, distruggendo la fauna acquatica, come già avvenuto in anni recenti a causa del siero derivante dalla produzione di formaggio.

Le dimensioni del problema possono essere meglio comprese considerando come dal 2007 al 2013 la produzione di yogurt greco sia triplicata nella sola area di New York. Nuove aziende proseguono ad aprire negli Stati Uniti. La sola Northeast avrebbe prodotto più di 150 milioni di galloni di siero di latte acido durante lo scorso anno, secondo le stime.

Con la crescita della domanda da parte della popolazione, l’offerta e la produzione sono state incrementate, con un conseguente aumento del quantitativo di siero da smaltire. Ora gli esperti starebbero individuando delle strategie non soltanto per il semplice smaltimento del siero di latte acido derivante dalla produzione dello yogurt greco, ma per riuscire a trarre profitto da tale sottoprodotto.

L’azienda Chobani avrebbe iniziato a vendere parte del siero agli allevatori ed agli agricoltori, che hanno cercato di impiegarlo addizionandolo al mangime destinato ai bovini o di aggiungerlo al concime, mentre altri avrebbero studiato un metodo per trasformarlo in biogas per la produzione di energia elettrica.

Il siero di latte ottenuto dalla lavorazione industriale dello yogurt greco risulta particolarmente acido e formato prevalentemente da acqua, accompagnata da lattosio e da una piccola parte di proteine. L’esplosione del consumo di yogurt greco non era stata pianificata da parte delle aziende statunitensi, che ora si trovano a fare i conti con ingenti quantità di siero di latte acido da smaltire.

Gli esperti starebbero ora valutando la possibilità di estrarre da esso lattosio, da utilizzare in altri prodotti, e di proteine, da impiegare per la produzione di alimenti per l’infanzia. Le aziende ne starebbero inoltre valutando l’impiego nella produzione di conserve e di alimenti dolciari da forno, ma nessuna soluzione giungerebbe al momento a risolvere il problema delle ingenti quantità di siero accumulate giorno dopo giorno a causa della crescente produzione di yogurt greco.

Marta Albè

Fonte foto: rachelbegun.com

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