L’OMS vuole eliminare i grassi trans dai cibi entro il 2023

L'Orgazzazione Mondiale della Sanità prevede di eliminare gli acidi grassi trans dalla produzione alimentare globale a partire dal 2023

Una vera e propria svolta nell’industria alimentare. L’Orgazzazione Mondiale della Sanità prevede di eliminare gli acidi grassi trans dalla produzione alimentare globale a partire dal 2023.

I produttori li usano spesso poiché i prodotti che li contengono hanno una durata di conservazione più lunga rispetto ad altri grassi. Ma si possono usare alternative più sane che non influenzano il gusto o il costo del cibo. Tre parole: assolutamente non necessari.

Trans, via dalle tavole di tutto il mondo

“L’Oms chiede ai governi di utilizzare il pacchetto di interventi REPLACE per eliminare gli acidi grassi trans derivati dalla produzione alimentare”, sono le parole del direttore generale dell’OMS, Tedros Adhanom Ghebreyesus. “L’implementazione delle sei azioni strategiche nel pacchetto REPLACE contribuirà a raggiungere l’eliminazione dei grassi trans e rappresenta una grande vittoria nella lotta globale contro le malattie cardiovascolari”.

REPLACE infatti richiede la messa in campo di sei azioni strategiche per garantire l’eliminazione “rapida, completa e prolungata” di grassi trans industriali legati alla produzione industriale degli alimenti.

  1. Rivedere le fonti alimentari di grassi trans industriali e il paesaggio per il necessario cambiamento delle politiche.
  2. Promuovere la sostituzione di grassi trans prodotti industrialmente con grassi e oli più sani.
  3. Legiferare o mettere in atto azioni regolatorie per eliminare i grassi trans prodotti industrialmente.
  4. Valutare e monitorare il contenuto di grassi trans negli approvvigionamenti alimentari e le variazioni del consumo di grassi trans nella popolazione.
  5. Creare consapevolezza dell’impatto negativo sulla salute dei grassi trans nei politici, produttori, fornitori e nel pubblico.
  6. Applicare la conformità di politiche e regolamenti.

Diversi paesi, soprattutto ad alto reddito, hanno quasi del tutto eliminato i grassi trans prodotti industrialmente attraverso dei limiti imposti dalla legge sulla quantità che può essere contenuta nel cibo. Alcuni governi hanno introdotto divieti a livello nazionale su oli parzialmente idrogenati, la principale fonte di grassi trans industrializzati.

La Danimarca è stato il primo paese a imporre restrizioni sui grassi trans prodotti industrialmente, limitandone la massima concentrazione al 2% del prodotto. Leggi simili sono state adottate in Austria e Svizzera. Secondo l’Oms, insieme alla presenza di questi grassi, nel paese le morti per malattie cardiovascolari sono diminuite più rapidamente che in altri paesi OCSE.

I grassi trans

I grassi trans, o acidi grassi trans, sono una forma particolare di grassi insaturi. A differenza dei grassi saturi (quelli dei prodotti di origine animale) che non hanno doppi legami, i grassi insaturi hanno uno o più doppi legami nella loro struttura chimica.

Essi vengono prodotti dal processo di idrogenazione, ad esempi quello che permette di produrre le margarine a partire da grassi vegetali. A questi ultimi infatti vanno aggiunti atomi di idrogeno per renderli solidi a temperatura ambiente. Questo processo rende i grassi trans pericolosi per l’organismo, favorendo la presenza di colesterolo nel sangue.

I grassi trans, però, non sono solo legati alla produzione industriale (oli parzialmente idrogenati) ma sono naturalmente presenti nei prodotti lattiero-caseari e nella carne dei ruminanti: sono pari a circa il 2-5% dei grassi presenti in latte e derivati ed il 3-9% nelle carni di manzo ed agnello e si formano quando i batteri presenti nello stomaco degli animali digeriscono l’erba.

Gli oli parzialmente idrogenati furono introdotti per la prima volta all’inizio del XX secolo come sostituti del burro, e divennero più popolari negli anni ’50 fino agli anni ’70 con la scoperta degli impatti negativi sulla salute degli acidi grassi saturi. Sono utilizzati principalmente per friggere e come ingredienti in prodotti da forno. Si trovano soprattutto nelle margarine, nei dolci confezionati, nelle farciture e nelle glasse per le torte, ma anche nei prodotti dei fast-food soprattutto nei fritti, in alcuni insaccati come i wurstel e in alcune merendine.

Risultati immagini per margarina site:greenme.it

L’OMS raccomanda che l’assunzione totale di grassi trans sia limitata a meno dell’1% dell’apporto energetico totale, pari a 2,2 g al giorno con una dieta da 2.000 calorie. I grassi trans aumentano i livelli di colesterolo LDL, un biomarcatore legato al rischio di malattie cardiovascolari e al calo dei livelli di colesterolo HDL. Secondo l’Oms, le diete ad alto contenuto di grassi trans aumentano il rischio di malattie cardiache del 21% e i decessi del 28%.

Grassi Trans e olio di palma

La riduzione del contenuto di acidi grassi trans negli alimenti industriali, negli ultimi anni, però è sfociata nel maggiore utilizzo di stearine, le frazioni solide di oli vegetali come quelle di palma o di palmisto, al posto degli oli vegetali idrogenati.

Risultati immagini per olio di palma site:greenme.it

Per molto tempo, come ingrediente lipidico sono stati utilizzati gli acidi grassi idrogenati, cioè grassi vegetali sottoposti a processi chimici di idrogenazione al fine di renderli solidi e resistenti all’irrancidimento a temperatura ambiente (margarine). L‘olio di palma ha trovato largo impiego nell’industria alimentare in sostituzione di tali ingredienti, considerati dannosi per la salute a causa dell’elevato contenuto di acidi grassi con isomeria trans (acidi grassi trans), cui è attribuito un incremento di rischio cardiovascolare” spiega il Ministero della salute.

Per approfondire: Olio di palma: fa male davvero?

L’eliminazione di grassi trans prodotti industrialmente dall’approvvigionamento alimentare globale è uno degli obiettivi del piano strategico dell’OMS, la bozza del 13 ° programma generale (GPW13) che guiderà il lavoro dell’OMS nel 2019-2023. il programma verrà discusso in occasione della 71a Assemblea mondiale della sanità che si terrà a Ginevra dal 21 al 26 maggio 2018. Come parte degli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite, la comunità globale si è impegnata a ridurre di un terzo le morti premature legate a malattie non trasmissibili entro il 2030. L’eliminazione globale dei grassi trans prodotti industrialmente può aiutare a raggiungere questo obiettivo.

“Perché i nostri figli dovrebbero avere un ingrediente così pericoloso nei loro alimenti?” chiede Tedros.

Fino al 1° giugno 2018, l’OMS porterà avanti una consultazione pubblica online per rivedere le bozze sulle linee guida aggiornate relative all’assunzione di acidi grassi saturi per adulti e bambini.

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Francesca Mancuso

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