Grassi trans: l’FDA ordina alle aziende di smettere di utilizzarli entro 3 anni

L’FDA ha deciso di compiere un passo avanti verso l’eliminazione dei grassi trans nei prodotti alimentari di origine industriale. Ha infatti ordinato alle aziende di smettere di utilizzarli entro i prossimi 3 anni.

L’FDA ha deciso di compiere un passo avanti verso l’eliminazione dei grassi trans nei prodotti alimentari di origine industriale. Ha infatti ordinato alle aziende di smettere di utilizzarli entro i prossimi 3 anni.

L’FDA ha annunciato che i grassi trans non possono essere più considerati come ingredienti sicuri per l’uso alimentare e per l’assunzione da parte della popolazione. Il dipartimento statunitense concede ai produttori alimentari tre anni per rimuovere gli oli parzialmente idrogenati dai loro prodotti.

Sono proprio gli oli parzialmente idrogenati che l’FDA considera la maggiore fonte di grassi trans. Le aziende potranno presentare una petizione all’FDA per ottenere un permesso speciale per utilizzare oli parzialmente idrogenati (Phos) ma non potranno impiegarli come ingredienti aggiuntivi al cibo umano se non riceveranno un’approvazione apposita da parte dell’FDA stessa.

Una dieta ricca di grassi trans è legata ad aumento del peso corporeo, malattie cardiache e perdita di memoria. I grassi trans aumentano il colesterolo LDL nel sangue, un processo che può portare alla comparsa di malattie cardiovascolari, la principale causa di morte negli Stati Uniti.

La decisione dell’FDA dovrebbe rappresentare un’azione importante per la salvaguardia della salute della popolazione e per il miglioramento della produzione alimentare. Si ritiene che questa iniziativa possa ridurre i casi di malattie coronariche e prevenire migliaia di attacchi cardiaci fatali ogni anno.

Già nel 2013 l’FDA aveva cominciato a considerare i grassi trans poco sicuri. Da quel momento in poi si è dedicata ad una revisione scientifica che ha portato alla recente decisione di eliminare al più presto i grassi trans dai prodotti alimentari.

Alle aziende è stato richiesto di segnalare in etichetta il contenuto di grassi trans nei propri prodotti già dal 2006 e in generale con questa mossa si è verificata una riduzione dell’utilizzo di grassi trans nei prodotti alimentari in vendita negli Usa.

Secondo l’FDA, dopo l’entrata in vigore dell’etichettatura per i grassi trans, il loro consumo è diminuito del 78%. La legge attuale però consente alle aziende di indicare i prodotti come privi di grassi trans anche se ne contengono fino a 0,5 grammi. Questo provvedimento presto dovrebbe essere modificato.

Alcuni ristoranti e fast food Usa negli ultimi anni hanno già iniziato a rinunciare ai grassi trans in cucina e nel proprio menù. Le linee guida dietetiche americane raccomandano ai cittadini di mantenere il consumo di grassi trans il più basso possibile.

Il dottor Steven Nissen, esperto di medicina cardiovascolare della Cleveland Clinic, ha elogiato la decisione dell’FDA, dato che i grassi trans sono una vera e propria tragedia per la dieta americana.

L’esperto fa particolare riferimento alla margarina e alla sua ampia diffusione negli Usa come fonte di grassi trans. Fino a quando le aziende non si metteranno in regola, i cittadini Usa dovranno comunque tenere d’occhio le etichette alimentari per evitare i prodotti che potrebbero contenere grassi trans.

In Europa sentiamo parlare di “prodotti senza grassi idrogenati” come mossa di marketing per promuovere un prodotto “light”, ma non esiste ancora in etichetta una distinzione tra “grassi idrogenati” e “grassi parzialmente idrogenati”. Proprio su questi ultimi l’FDA sta puntando la propria attenzione.

Ci aspettiamo dunque dei passi avanti dalla Commissione Europea per la tutela dei consumatori.

Marta Albè

Fonte foto: fda.com

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