Acido tartarico: pericolo benzene in caramelle e succhi di frutta?

Un nuovo allarme in arrivo per la tutela dei consumatori? Questa volta l’attenzione si rivolge ad un additivo alimentare l’acido tartarico, una sostanza impiegata dall’industria alimentare in numerosi prodotti di largo consumo, dai cibi alle bevande, come correttore di acidità.

Un nuovo allarme in arrivo per la tutela dei consumatori? Questa volta l’attenzione si rivolge ad un additivo alimentare. Si tratta dell’acido tartarico, una sostanza impiegata dall’industria alimentare in numerosi prodotti di largo consumo, dai cibi alle bevande, come correttore di acidità.

Si tratta di un additivo di origine naturale a cui si starebbe però sostituendo un’alternativa di origine sintetica, proveniente dall’Asia. Il sostituto dell’acido tartarico naturale potrebbe derivare dal benzene e risultare potenzialmente pericoloso per la salute.

Le preoccupazioni si sono diffuse dopo alcune dichiarazioni di Paolo De Castro, coordinatore S&D della Commissione Agricoltura dell’Europarlamento, che ha presentato alla Commissione Europea un’interrogazione a proposito dell’acido tartarico:

“Ho chiesto ragguagli urgenti alla Commissione Agricoltura e sviluppo rurale di cui faccio parte” ha spiegato De Castro“Siamo stati avvisati di questa situazione dalle filiere produttive e deve essere fatta chiarezza al più presto. È assolutamente necessario ed urgente che la Commissione Europea autorizzi ulteriori studi per esaminare innanzitutto il profilo di sicurezza dell’acido tartarico sintetico per poi valutare se questo non debba essere escluso quantomeno dagli usi alimentari e farmaceutici”.

Secondo Paolo De Castro, alla tutela della salute dei cittadini, si affianca il problema della concorrenza sleale subita dalle imprese produttrici di acido tartarico naturale europee, in particolare quelle italiane, che sono costrette a sopportare costi di produzione molto più alti legati alla stringente normativa europea in materia ambientale e di sicurezza sul lavoro.

A ciò si aggiungono le preoccupazioni dell’avvocato Dario Dongo, esperto di diritto alimentare, che ha spiegato: “L’acido tartarico è una sostanza estratta delle uve, da sempre impiegato nei dentifrici, i farmaci, il latte per neonati, le caramelle, le marmellate e i succhi di frutta, pane e dolci, nel vino. Ora però si è fatto strada sul mercato un acido tartarico sintetico, di provenienza asiatica, derivato dal benzene. Già nel 1977 studi dimostravano che si accumula nei reni portandoli a nefrosi e il Comitato scientifico dell’ Alimentazione umana ne aveva escluso l’utilizzo negli alimenti, in Europa, nel 1991. Ma i recenti regolamenti europei sull’ utilizzo degli additivi negli alimenti non distinguono tra il naturale e il sintetico esponendoci al rischio”.

Il problema sarebbe dunque rappresentato dall’arrivo sul mercato europeo dell’acido tartarico sintetico di provenienza asiatica, derivato dal benzene. Questa sostanza prodotta artificialmente potrebbe risultare dannosa per la salute.

Ecco perché, allora, secondo l’avvocato Dario Dongo, la legislazione Comunitaria deve subito correre ai ripari per tutelare la salute dei consumatori. “Basti pensare che paradossalmente” – ha aggiunto l’avvocato – “il regolamento UE 872/12, che non determina regole per il tartarico di sintesi negli alimenti, lo vieta invece negli oggetti di materia plastica destinati a venire a contatto con gli alimenti, poiché ancora si basa su studi che risalgono a un’era anteriore”.

Nel dubbio possiamo continuare a fare attenzione ai prodotti confezionati che acquistiamo ricordando di leggere sempre bene le etichette per verificare la presenza di eventuali additivi alimentari che preferiremmo evitare.

Marta Albè

Fonte foto: webmd.com

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