Il cuore di Plutone si ‘muove’: le nuove spettacolari immagini

Il cuore di Plutone “batte” davvero, creando un mix inaspettato di colori. Dalla sonda New Horizons arrivano nuove immagini della superficie del corpo celeste. Foto spettacolari che stanno mostrando per la prima volta in assoluto i dettagli nascosti di questo mondo lontano e misterioso

Il cuore di Plutone “batte” davvero, creando un mix inaspettato di colori. Dalla sonda New Horizons arrivano nuove immagini della superficie del corpo celeste. Foto spettacolari che stanno mostrando per la prima volta in assoluto i dettagli nascosti di questo mondo lontano e misterioso.

Nei giorni scorsi, gli scienziati della Nasa avevano osservato una insolita macchia a forma di cuore, che ne copriva circa un terzo della superficie. Si tratta di un’area formata da due regioni di diverso colore.

Nel lobo occidentale, il vero e proprio cuore ha una forma a cono color pesca mentre la zona orientale sembra colorata di blu.

Visto ancora più nel dettaglio, il cuore presenta al suo interno una miriade di colori. La bellissima immagine di copertina, diffusa dalla Nasa, è stata ottenuta attraverso la combinazione di quattro foto ad alta risoluzione, con i colori leggermente accentuati rispetto a quelli originali ma comunque molto vicini e ottenuti grazie allo strumento Ralph. Le immagini sono state scattate quando la sonda si trovava a 450.000 km di distanza da Plutone.

Ma il cuore nasconde altri segreti. Le ultime novità riguardano infatti grosse differenze nei suoi due lobi. Nella parte in basso a destra, la cosiddetta “Tombaugh Regio”, vi sono innanzitutto una serie di catene montuose, mostrate dall’immagine che segue.

montagnePlutone

Inoltre, sembra che l’area di sinistra, caratterizzata da colori più chiari, si stia allargando verso destra, fondendosi con il lobo dal colorito bluastro.

Il video che segue, reso noto dalla Nasa, mostra le immagini scattate durante l’avvicinamento della sonda New Horizons a Plutone.

Secondo la Nasa, a far “muovere” il cuore di Plutone sarebbe la presenza di ghiacciai ricchi di azoto, monossido di carbonio e metano, che si spostano periodicamente dall’equatore a poli del pianeta.

Francesca Mancuso

Foto e video: Nasa

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