Londra 2012: olimpiadi zero waste, ma si distribuiscono buste di plastica

Londra, Olimpiadi 2012. Gli organizzatori della presente edizione londinese dei giochi olimpici avevano reso nota nei mesi scorsi la propria volontà di impegnarsi per rendere tale manifestazione sportiva il più possibile ecosostenibile, Si era parlato, ad esempio, della possibilità di seguire una filosofia “zero waste” per quanto concerne la gestione dei rifiuti. Pare però che una simile linea di pensiero non sia stata seguita alla lettera, dato che, alla vigilia dell’inizio dei giochi, un’associazione ambientalista britannica ha pregato i visitatori di rifiutare le buste di plastica usa-e-getta che potrebbero essere offerte loro durante la manifestazione.

Londra, Olimpiadi 2012. Gli organizzatori della presente edizione londinese dei giochi olimpici avevano reso nota nei mesi scorsi la propria volontà di impegnarsi per rendere tale manifestazione sportiva il più possibile , Si era parlato, ad esempio, della possibilità di seguire una filosofia “zero waste” per quanto concerne la gestione dei rifiuti.

Pare però che una simile linea di pensiero non sia stata seguita alla lettera, dato che, alla vigilia dell’inizio dei giochi, un’associazione ambientalista britannica ha pregato i visitatori di rifiutare le buste di plastica usa-e-getta che potrebbero essere offerte loro durante la manifestazione.

I promotori delle campagne volte a rendere maggiormente sostenibili dal punto di vista ambientale i giochi olimpici avevano cercato in precedenza di convincere gli organizzatori a mettere completamente al bando i sacchetti di plastica, sia in occasione delle Olimpiadi che delle Paraolimpiadi. La loro voce, purtroppo, non è stata ascoltata. Dunque non resta loro altro che lanciare un appello alla coscienza degli spettatori affinché rifiutino le borse di plastica offerte loro durante i giochi.

Le borse di plastica verranno comunque utilizzate dagli sponsor delle Olimpiadi e da parte dei fornitori, sebbene i primi interventi tesi alla loro abolizione durante i giochi olimpici fossero partiti in Gran Bretagna sin dal 2010, concedendo dunque agli interessati il tempo necessario ad organizzarsi per individuare delle alternative ai sacchetti usa-e-getta. Ciò, evidentemente, non è stato messo in pratica in alcun modo, fatto salvo per rari esempi virtuosi.

L’associazione Greener Upon Thames si trova ora in prima linea nel dissuadere coloro che si troveranno ad essere tra gli spettatori dei giochi a rifiutare che gadget o altri beni di consumo, che potrebbero essere offerti loro o da loro acquistati, vengano inseriti all’interno di sacchetti usa-e-getta. Una soluzione individuale al problema potrebbe consistere nel portare con sé delle shopper in stoffa che sostituiscano le borse usa-e-getta.

Greener Upon Thames ha fatto appello ai lettori di The Daily Telegraph attraverso una lettera aperta, affinché l’impiego di buste di plastica nel corso delle Olimpiadi venga il più possibile limitato, ricordando quanto esse possano essere dannose una volta trasformatesi in rifiuti non riciclabili, spesso responsabili di arrecare gravi danni ad ecosistemi delicati, come quello marino.

L’associazione ricorda inoltre come una vita senza borse di plastica sia perfettamente possibile. In tale ambito l’Italia ha fatto scuola, decidendo per la loro messa al bando. La Gran Bretagna seguirà mai il nostro esempio?

Marta Albè

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