Cosa ci fa Pietro Savastano in un supermercato? Mafia, bioshopper e illegalità (#UnSaccoGiusto)

Cosa ci fa Pietro Savastano, boss della serie Gomorra al supermercato? Probabilmente è quello che si sono chiesti tutti coloro che, in queste ore, hanno visto il video della nuova campagna #UnSaccoGiusto lanciata da Legambiente.

Cosa ci fa Pietro Savastano, boss della serie Gomorra al supermercato? Probabilmente è quello che si sono chiesti tutti coloro che, in queste ore, hanno visto il video della nuova campagna #UnSaccoGiusto lanciata da Legambiente.

Fortunato Cerlino, l’attore che interpreta don Savastano nella fortuna serie tv ha prestato il suo volto per il videodenuncia promosso dall’associazione ambientalista.

“Con Don Pietro Savastano di Gomorra, ovvero il grande Fortunato Cerlino. Questa mattina abbiamo presentato la campagna #unsaccogiusto. Dal 2011 in Italia i sacchetti di plastica sono banditi, nel 2016 la metà dei sacchetti in circolazione sono illegali. Legalità, economia sana, riscatto del territorio: tutto in una campagna. Anche i cittadini possono e debbono fare molto per difendere l’economia pulita e battere le ecomafie”, scrive su Fb Rossella Muroni, presidente nazionale di Legambiente.

savastano legambiente

Un video in cui don Savastano parla proprio degli affari illeciti della criminalità organizzata nascosti dietro un sacchetto di plastica.

“Lo sapevi? Dietro a una busta per la spesa potrebbe nascondersi la criminalità organizzata, che in Italia controlla gran parte del mercato dei sacchetti di plastica bio, non soltanto al Sud, e impone ai commercianti l’acquisto e la distribuzione di prodotti illegali non compostabili. Metà dei sacchetti in circolazione in Italia sono illegali, il valore perso dalla filiera legale è di circa 160 milioni di euro, a cui si devono aggiungere 30 milioni di euro di evasione fiscale e 50 milioni di euro per lo smaltimento delle buste fuori legge”, dice nel video.

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Curioso sentire queste parole proprio dalla voce di Cerlino che siamo abituati a vedere in tutt’altra veste dietro le telecamere.

“Per cambiare le cose basterebbe stare attenti, informarsi, scegliere prodotti virtuosi, denunciare l’illegalità, fare la propria parte. Come ha fatto Cop21, due ragazzi che hanno fondato una cooperativa che produce buste compostabili, legali, certificate e che sta sfidando il racket per onorare la memoria dei loro padri uccisi dalla stessa malavita che ora cercano di combattere” dice ancora.

LEGGI anche: SACCHETTI DI PLASTICA: STOP ANCHE IN EUROPA ALLE BUSTE CHE INQUINANO L’AMBIENTE

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Il monito lanciato da Legambiente è proprio quello di non limitarsi alle apparenze, ma cercare di capire cosa si nasconde dietro a un sacchetto di plastica, come succede in questo video: tutti concentrati su don Savastano ma avete notato quello che succede intorno a lui?

“Stai senza pensier”? Beh, dopo aver visto questo video con qualche pensiero invece ci stiamo… Occhio alle buste!

Dominella Trunfio

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