Addio plastica in discarica entro il 2020: ecco la ricetta rifiuti zero (VIDEOINTERVISTE)

Entro il 2020 azzerare i rifiuti derivanti dagli imballaggi in plastica. È questa la proposta resa nota ieri da Legambiente e Corepla durante il convegno “Un cluster d'eccellenza nazionale: il riciclo della plastica” che si è svolto a Roma

Entro il 2020 azzerare i rifiuti derivanti dagli imballaggi in plastica. È questa la proposta resa nota ieri da Legambiente e Corepla durante il convegno “Un cluster d’eccellenza nazionale: il riciclo della plastica” che si è svolto a Roma.

Tutto ciò è possibile solo se si adottano specifiche politiche di prevenzione. Ed è questa l’idea avanzata: incentivare politiche di riduzione e riciclaggio.

Come. La proposta punta a definire una strategia nazionale per garantire l’aumento della quantità e della qualità della raccolta differenziata degli imballaggi in plastica e per massimizzarne il riciclo. L’azzeramento dei rifiuti in plastica infatti passa per il recupero della materia per gli imballaggi, anche grazie agli acquisti verdi, dall’aumento della riciclabilità, fino a raggiungere l’azzeramento dello smaltimento in discarica entro il 2020.

I numeri. Gli obiettivi sono stati considerati alla luce dei risultati sull’andamento del riciclo della plastica raccolti da Corepla. In barba alla crisi, si tratta di cifre positive. Nel 2014 la raccolta e il riciclo sono aumentati. I 7.306 Comuni attivi nel servizio di raccolta differenziata degli imballaggi in plastica hanno fatto registrare un +8% rispetto al 2013, con oltre 830.000 tonnellate di imballaggi in plastica raccolte. Un primato sia per il comparto che per i Comuni che avevano avviato il servizio di raccolta. Da cosa derivano questi risultati positivi? In primo luogo dal decollo della raccolta in zone storicamente difficili come il Mezzogiorno e in secondo luogo dall’ulteriore aumento anche tra “i primi della classe” (ad esempio, il Veneto è passato da 20 a 21 kg circa per abitante).

Il dato medio nazionale di raccolta pro capite è aumentato di un kg per abitante all’anno, passando da 12,9 a 13,9 kg. Nel 2014 sono stati riconosciuti 234 milioni di euro dal Consorzio ai Comuni o ai loro operatori delegati, a copertura dei maggiori oneri sostenuti per i servizi di raccolta differenziata degli imballaggi in plastica.

Parliamo di riciclo. Nel 2014, ben 450.000 tonnellate di rifiuti di imballaggio in plastica provenienti dalla raccolta differenziata sono state riciclate, a cui vanno aggiunti quelli provenienti dagli operatori industriali indipendenti pari a 360.000 tonnellate, per un riciclo complessivo di circa 790.000 tonnellate.

Un dato su tutti: circa 349.000 tonnellate sono state utilizzate come materie prime energetiche al posto di combustibili fossili.

Le soluzioni. Sono 5 le misure da attuare per raggiungere il traguardo dell’azzeramento entro il 2020. Si comincia con la rimodulazione dell’ecotassa (definita dalla legge 549 del 28 dicembre 1995) che avrà il compito di trasformare l’attuale limite massimo di 25 euro per tonnellata in una soglia minima di 50 euro per tonnellata, con sconti progressivi per i Comuni in base al conseguimento delle percentuali di raccolta differenziata e riciclo. Si dovranno poi attuare delle politiche di sostegno agli acquisti verdi per sviluppare il mercato del riciclo degli imballaggi in plastica o ancora un sistema di IVA agevolata per i manufatti realizzati con una percentuale minima di materiale riciclato. La terza mossa è quella di sollecitare l’immissione sul mercato di imballaggi sempre più riciclabili e a costi più contenuti, utilizzando un criterio di premialità e penalità. Occorre inoltre avviare modelli partecipativi e organizzativi istituzionali, con una legge sulla partecipazione simile a quella in discussione al Senato sul rafforzamento del sistema dei controlli ambientali. E infine occorre prevenire la produzione dei rifiuti attraverso un sistema di tariffazione che non sia penalizzante per le utenze domestiche o produttive virtuose.

Un cambio di passo necessario per superare al più presto le troppe emergenze legate all’uso della discarica, che rappresenta anche una concreta possibilità per uscire dalla crisi” ha detto il presidente di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza. “Ci auguriamo che la riflessione del governo sul Green Act e le misure che ne scaturiranno vadano in questa direzione e ne colga le importanti possibilità. A cominciare dall’investimento al 100% dei proventi dell’auspicata ecotassa per le politiche di prevenzione, riuso e riciclo dei rifiuti e da una nuova tariffazione puntuale”.

A spiegarlo ai microfoni di GreenBiz.it sono stati, tra gli altri, Giorgio Quagliuolo, presidente di Corepla, Vittorio Cogliati Dezza, presidente di Legambiente, Ermete Realacci, Stefano Ciafani e Walter Facciotto di Conai.

L’obiettivo ‘zero discarica nel 2020′ potrà essere raggiunto anche liberando risorse economiche oggi impegnate ad avviare a recupero energetico gli imballaggi in plastica difficili da riciclare, risorse che il consorzio potrebbe destinare ad iniziative volte all’incremento degli indici di riciclo” ha detto Quagliuolo.

Francesca Mancuso

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