Imu+Tares = Trise. È questa la nuova tassa appena introdotta dalla Legge di Stabilità 2013 per riordinare il sistema di tassazione locale e che, secondo il Governo, pone l’Italia in linea con gli standard europei. Cosa cambia? In soldoni, per l'abitazione principale, al posto di Imu e Tares vi sarà un'imposta unica sui servizi municipali il cui gettito andrà interamente ai Comuni: è la famigerata Trise
Indice
Imu+Tares = Trise. È questa la nuova tassa appena introdotta dalla Legge di Stabilità 2013 per riordinare il sistema di tassazione locale e che, secondo il Governo, pone l’Italia in linea con gli standard europei. Cosa cambia? In soldoni, per l’abitazione principale, al posto di Imu e Tares vi sarà un’imposta unica sui servizi municipali il cui gettito andrà interamente ai Comuni: è la famigerata Trise.
Service Tax o tassa dei servizi è il suo secondo nome. Si tratta della nuova imposta che in parte ha cancellato l’Imu e all’interno del quale è confluita la Tares. Essa sarà una tassa locale pagata ai Comuni per pagarne i servizi. Quali saranno dunque le novità per i consumatori? Ecco le 5 cose da sapere sulla nuova Trise.
Sarà composta da due parti
La nuova Trise sarà composta da due parti: la classica imposta sui rifiuti che si chiamerà Tari e quella sulle prestazioni indivisibili, la Tasi. Entrambe, a regime, dovranno confluire in un’unica tassa, la Tarip, pagata in base alla quantità e alla qualità dei rifiuti prodotti.
Cos’è la Tari (ex Tares)
Secondo la sua formulazione originale è “la tassa che serve a coprire i costi del servizio di raccolta rifiuti”. È calcolata in base ai metri quadrati o sull’effettiva quantità di rifiuti conferita nel caso dei comuni in grado di misurarla. Essa si ispira al principio europeo “chi inquina paga”, praticamente quasi mai applicato in Italia. A quel punto, una volta entrata a regime differenziare i rifiuti e ridurne la produzione consentirebbe, almeno sulla carta, di abbassare i costi. Ma fino ad allora, la Tari verrà calcolata come un corrispettivo sulla superficie calpestabile dell’immobile.
Cos’è la Tasi (ex Imu)
È quella che in parte sostituisce e assorbe l’Imu. È la cosiddetta tassa sui servizi indivisibili offerti dai comuni. Viene calcolata sul valore catastale. In questo caso, agli affittuari spetterà una parte della Tasi mentre la quota Imu resterà comunque a carico del proprietario.
4 Chi paga?
Come dicevamo, la Tari sarà prima calcolata in base ai metri quadrati o sull’effettiva quantità di rifiuti conferita nel caso dei comuni in grado di misurarla. A versare la Tari sarà materialmente chi occupa l’immobile, quindi proprietario o inquilino. A sobbarcarsi il costo della Tasi saranno invece sia i proprietari che gli inquilini per una piccola quota compresa tra il 10 e il 30%.
Quanto si pagherà?
La Tasi sostituisce l’Imu della prima casa ma integra l’imposizione sulle altre tipologie immobiliari che non sono solo le seconde e le terze case, ma anche le prime case in cui non si risiede. In questo caso, il prelievo fiscale è stato fissato per legge sulla soglia massima prevista dalle legge statale per l’Imu pari al 6 per mille sulla prima casa e al 10,6 sulla seconda. Per le altre tipologie di abitazioni, Imu + Trise non potranno andare oltre l’1,16%.
Ma per Federconsumatori si tratta dell’“ennesima operazione di facciata che nasconde molte insidie per i cittadini”. Secondo le stime dell’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori, le ricadute per una famiglia di 3 persone, che vive in un appartamento di 100 metri quadri in un’area urbana saranno pari a 345 euro annui a famiglia così suddivisi:
229 Euro per i rifiuti urbani – Tari (di cui 11,50 Euro per il tributo Provinciale Ambientale)
116 Euro per i servizi indivisibili (Tasi)
“Ma vi è una differenza sostanziale che rende tale tributo inaccettabile: mentre prima diverse famiglie, grazie alle detrazioni sulla prima casa, non pagavano l’IMU, ora tutti pagheranno la nuova Trise. Persino gli inquilini, esenti dal pagamento IMU, dovranno versare la Tari e quota della Tasi”.
Unica nota positiva la futura Tarip, almeno all’apparenza.
Francesca Mancuso
LEGGI anche:
– Adotta un randagio e non paghi la Tares. Succede davvero in Sicilia
– Tares, chi inquina paga: la petizione per modificare la tassa sui rifiuti