Arno: catturati 20 pesci gatto e 100 pesci siluro per salvaguardare la biodiversita’

Cattura di pesci gatto e pesci siluro nell’Arno. Negli ultimi giorni a Firenze si è parlato di pesca incruenta, di operazione siluro, di cattura dei pesci necessaria a ricreare le condizioni ideali per la biodiversità del fiume. E’ così che nel giro di poco tempo sono stati catturati 100 pesci siluro e 20 pesci gatto.

Cattura di pesci gatto e pesci siluro nell’Arno. Negli ultimi giorni a Firenze si è parlato di pesca incruenta, di operazione siluro, di cattura dei pesci necessaria a ricreare le condizioni ideali per la biodiversità del fiume. È così che nel giro di poco tempo sono stati catturati 100 pesci siluro e 20 pesci gatto.

Una simile operazione si era già svolta nel 2011, con la cattura di 12 pesci gatto e di 127 pesci siluro. In merito alle ultime catture, sono stati condotti degli studi, che hanno portato a calcolare che i siluri catturati sono in grado di cibarsi di altri pesci per una quantità di 1500-3000 chili nel periodo del loro maggiore sviluppo, che è compreso tra aprile e ottobre.

Il progetto è sostenuto dall’Assessorato all’Ambiente e dalla Commissione Ambiente del Comune di Firenze ed ha il preciso obiettivo di salvaguardare la biodiversità del fiume. Che cosa significa pesca incruenta? Semplicemente che i pesci vengono catturati prevalentemente con l’impiego di reti, e non presi all’amo, senza provocarne la morte. Vengono quindi trasferiti in bacini appositi, lontani dalle acque pubbliche superficiali.

Se dei pesci appartenenti ad altre specie, che non siano siluri o pesci gatto, vengono catturati accidentalmente, avviene il loro immediato rilascio nel fiume, senza alcun effetto negativo sulla loro vita. Purtroppo il pesce siluro viene considerato la principale causa dell’impoverimento del patrimonio ittico dell’Arno.

Si è venuto a creare un vero e proprio squilibrio della biodiversità che, ancora una volta, è stato causato dall’uomo. Come ha spiegato Renzo Crescioli, assessore all’Ambiente della Provincia di Firenze, è stato proprio l’uomo ad introdurre nell’Arno un ospite scomodo come il siluro, che sta eliminando dal fiume i suoi abitanti naturali. L’iniziativa per la protezione della biodiversità dell’Arno proseguirà nel 2014.

Marta Albè

Fonte foto: anderssalesjo.com

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