La truffa dei gazebo fotovoltaici

Impianti fotovoltaici gratutiti per 20 anni. Era questa la promessa fatta da Ener (Ente Nazionale per le Energie Rinnovabili) ed Energesco a decine di famiglie della Comunità Montana dei Monti Sibillini, Sarano e Subasio, in provincia di Perugia, all’interno del progetto “100 gazebo per 100 comuni”, di cui lo scorso anno vi avevamo parlato con entusiasmo, ma che purtroppo si è trasformato in una vera e propria truffa ai danni dei cittadini.

impianti fotovoltaici gratutiti per 20 anni. Era questa la promessa fatta da Ener (Ente Nazionale per le Energie Rinnovabili) ed Energesco a decine di famiglie della Comunità Montana dei Monti Sibillini, Sarano e Subasio, in provincia di Perugia, all’interno del progetto “100 gazebo per 100 comuni”, di cui lo scorso anno vi avevamo parlato con entusiasmo, ma che purtroppo si è trasformato in una vera e propria truffa ai danni dei cittadini.

Alle famiglie che avevano aderito al progetto, era stata promessa la costruzione, all’interno di terreni di loro proprietà, di gazebo fotovoltaici che avrebbero permesso a ciascuna di esse di autoprodurre la propria energia elettrica, sfruttando gli incentivi previsti per tutti coloro che avessero deciso di investire nel fotovoltaico. I gazebo sarebbero inoltre stati adatti ad essere utilizzati come delle vere e proprie tettoie sotto cui porre al riparo le proprie automobili o godersi il fresco durante l’estate.

Gli enti promotori, una volta stipulati con gli interessati i contratti necessari, avrebbero dovuto occuparsi dell’intero processo pratico e burocratico di allestimento, allacciamento alla rete elettrica e manutenzione degli impianti, oltre che delle trafile necessarie ad ottenere i benefici previsti dal Conto Energia. Tutto ciò purtroppo non si è verificato, anzi, i cittadini che si trovavano ancora in attesa di risposte sulla mancata messa in opera dell’allestimento del loro gazebo, hanno ricevuto un inatteso quanto amaro regalo di Natale.

Nonostante le operazioni necessarie non siano mai partite, agli interessati è stata recapitata lo scorso 23 dicembre una lettera che chiedeva loro ufficialmente di provvedere entro una settimana al pagamento delle rate richieste per coprire l’ammontare della cifra di circa 22 mila euro, che dovevano essere destinati all’installazione – mai avvenuta – dei pannelli solari previsti dal progetto iniziale. Della costruzione degli impianti e del pagamento delle rate avrebbe dovuto occuparsi interamente Energesco, che avrebbe in cambio ottenuto il proprio guadagno mediante la ricezione dei contributi pubblici per l’immissione in rete dell’energia prodotta.

La società Energesco si è però a dir poco volatilizzata nel nulla, dopo essersi presa carico dell’infelice mossa di inviare nelle case di coloro che avevano aderito al progetto dei pannelli solari che si sono rivelati inadeguati o addirittura rubati. Ogni famiglia, per la costruzione degli impianti, aveva dovuto contrarre un mutuo con un’agenzia finanziaria (la Bbva Finanzia Spa di Bilbao), alla quale le rate avrebbero dovuto essere versate proprio da Energesco. Ora tali soldi sono stati richiesti indietro direttamente alle famiglie, che rischiano di essere registrate come pagatori insolventi.

Sono tuttora in corso gli accertamenti necessari a risolvere la spinosa questione della mancata esecuzione dei lavori da parte di Energesco, resasi responsabile di una delle truffe più ingenti che hanno interessato la regione Umbria. Non sono mancate le proteste da parte dei cittadini e delle associazioni dei consumatori. Le indagini si trovano tuttora nelle mani della Magistratura, che dovrà verificare la posizione di tutte quelle istituzioni ed enti pubblici coinvolti nella promozione del bando pubblico dell’iniziativa, rivelatasi fraudolenta, tra i quali non è assente il Ministero dell’Ambiente.

Marta Albè

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