L’isola francese di Ouessant andrà a corrente… marina

Per risolvere il problema dell’approvvigionamento energetico, l’isola francese di Ouessant, situata all’estremità nord-occidentale del continente europeo a 20 km dalle coste della Bretagna, verrà dotata entro il 2012 di una turbina eolico-marina, in grado di sfruttare l'energia cinetica generata dall’acqua spostata dalle correnti marine, fonte pulita, inesauribile, gratuita e continua.

Per risolvere il problema dell’approvvigionamento energetico, l’isola francese di Ouessant, situata all’estremità nord-occidentale del continente europeo a 20 km dalle coste della Bretagna, verrà dotata entro il 2012 di una turbina eolico-marina, in grado di sfruttare l’energia cinetica generata dall’acqua spostata dalle correnti marine, fonte pulita, inesauribile, gratuita e continua.

Ultimo lembo di terra prima della vastità dell’Oceano Atlantico, questa isola, lambita dalla temibile corrente di Fromveur che arriva a misurare da 8 a 10 nodi, è di certo il luogo ideale per l’istallazione e la sperimentazione di impianti che beneficiano direttamente del movimento delle masse d’acqua.

Ad Ouessant verrà installata “SABELLA D10”, dal diametro di 10 metri e in grado di generare da 200 a 500 KW, circa il 40% del suo fabbisogno. Figlia dell’omonimo prototipo “D03” (testato dall’Aprile del 2008 ad Aprile 2009 nell’estuario del fiume Odet), questa turbina fa parte di un progetto più ampio: evadere tutta la richiesta energetica dell’isola attraverso la realizzazione di un parco eolico-marino.

L’impatto sull’ecosistema marino, inoltre, sarà il più limitato possibile grazie ad una serie di accorgimenti all’insegna del green:

  • essendo immersa completamente in acqua, non deturperà il paesaggio né ostacolerà la navigazione;
  • la forma arrotondata del rotore è stata studiata in modo da non rappresentare un pericolo per gli animali;
  • non verranno neanche utilizzati sistemi di ancoraggio invasivi che possano deturpare il fondale.

Diventa d’obbligo interrogarsi sui possibili risvolti che l’impiego di questa nuova fonte di energia potrebbe avere in Italia, Paese marittimo per eccellenza. Eppure ci sono stati anni in cui sembrava che il bel Paese potesse essere la testa di serie della ricerca nella trasformazione dell’energia delle correnti marine. Forse non tutti sanno che dal 2002 anche nell’italianissimo stretto di Messina, in cui la corrente – mai assente – può misurare tra i tre e i quattro nodi, si sta sperimentando la tecnologia eolico-marina. Si tratta del progetto ENERMAR, che utilizza una piattaforma dotata di una turbina ad asse verticale, brevettata con il nome KOBOLD. Sebbene in netto anticipo sugli altri Paesi, l’Italia non ha compiuto significativi progressi in questa direzione, pur avendo le carte in regola per eccellere.

Mentre il dibattito sul nucleare impazza da noi come nei Paesi di mezzo mondo, SABELLA D10 contribuirà di fatto a proiettare sempre di più la Francia verso l’obiettivo del raggiungimento del 23% di energie rinnovabili entro il 2020.

Roberta Ragni

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