Fotovoltaico low cost: come ridurre i costi delle celle solari con i progressi della scienza

Ogni ora la Terra viene investita da una quantità di energia solare sufficiente a soddisfare il fabbisogno energetico mondiale per un anno intero. Questa verità, che fino a poco tempo fa nessuno conosceva, è oggi una certezza condivisa dalla maggior parte della popolazione occidentale. Questo perché i progressi nel campo delle fonti rinnovabili sono andati di pari passo con la crescente domanda di energia pulita, che a sua volta ha destato sempre di più l'interesse dell'opinione pubblica. Un circolo virtuoso che, negli ultimi anni, sta riducendo sempre di più i costi dell'energia fotovoltaica, incrementando nello stesso tempo le prestazioni di pannelli e celle solari.

Ogni ora la Terra viene investita da una quantità di energia solare sufficiente a soddisfare il fabbisogno energetico mondiale per un anno intero. Questa verità, che fino a poco tempo fa nessuno conosceva, è oggi una certezza condivisa dalla maggior parte della popolazione occidentale. Questo perché i progressi nel campo delle fonti rinnovabili sono andati di pari passo con la crescente domanda di energia pulita, che a sua volta ha destato sempre di più l’interesse dell’opinione pubblica. Un circolo virtuoso che, negli ultimi anni, sta riducendo sempre di più i costi dell’energia fotovoltaica, incrementando nello stesso tempo le prestazioni di pannelli e celle solari.

Parola d’ordine: ridurre i costi per produrre i pannelli solari. Le strade battute sono molte. I ricercatori dell’IBM, ad esempio, hanno messo a punto una nuova tipologia di celle solari più efficienti del 40% rispetto alle tradizionali celle presenti sul mercato.

I materiali utilizzati sono lo zinco, il rame, lo zolfo e il selenio, elementi tanto economici da rendere le tecnologie di impressione, spray o altro finalmente competitive.

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Interessante è anche la cella solare low-cost messa a punto dallo scienziato svizzero Michael Gratzel, una cella formata da uno strato di nanoparticelle in biossido di titanio immerse in una tintura molecolera organica, ribattezzata Dye-Sensitized (colorante sensibile). Invenzione stravagante? Forse, ma intanto al suo ideatore è valsa il prestigioso premio Millennium Technology (2010).

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Altra cella low cost è quella messa a punto dal team di scienziati della Oxford University (dipartimento materie plastiche) guidato dal Dottor Henry Snaith. Si tratta nientemeno che di una cella ottenuta con l’ossido estratto dal… dentifricio! Proprio così: il comune dentifricio è alla base di questa nuova tecnologia “stampata” su vetro, e applicabile quindi anche alle finestre delle abitazioni.

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E per finire c’è il Full spectrum solar panels, un pannello solare in grado di catturare l’intero spettro di radiazioni emesse dal sole. La tecnologia, basata sul nitruro di gallio, è in fase di sperimentazione al Lawrence Berkeley National Laboratory del Departimento per l’energia americano.

Insomma. Le possibilità di abbattere i costi delle celle solari sono infinite, e il futuro dell’energia fotovoltaica appare sempre più… radioso!

Roberto Zambon

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