Fotovoltaico dai blue jeans per celle solari economiche, flessibili e versatili

Scoprire come ottenere dagli inchiostri impiegati nella colorazione dei blue jeans una “struttura organica” che apra la strada alla realizzazione di celle fotovoltaiche economiche, flessibili e versatili. È l'obiettivo raggiunto in questi giorni da due ricercatori inglesi della Cornell University, William Dichtel ed Eric L. Spitler, nel tentativo di trovare un'alternativa agli attuali pannelli solari in silicone, efficienti ma ancora costosi e piuttosto ingombranti.

Scoprire come ottenere dagli inchiostri impiegati nella colorazione dei blue jeans una “struttura organica” che apra la strada alla realizzazione di celle fotovoltaiche economiche, flessibili e versatili. È l’obiettivo raggiunto in questi giorni da due ricercatori inglesi della Cornell University, William Dichtel ed Eric L. Spitler, nel tentativo di trovare un’alternativa agli attuali pannelli solari in silicone, efficienti ma ancora costosi e piuttosto ingombranti.

Alternativa che tutti cercano, focalizzando in particolare gli studi nell’ambito del cosiddetto COF (Covalent Organic Framework), il “reticolato organico covalente” alla base del sistema fotovoltaico organico. Per ottenere tali strutture i ricercatori inglesi sono riusciti ad assemblare le ftalocianine, molecole presenti nelle tinture industriali e in grado di assorbire praticamente l’intero spettro solare. Non si tratta, dunque, di una cella fotovoltaica vera e propria, ma di un modello che amplia i materiali utilizzabili per la costruzione dei COF.

Per la maggior parte dei materiali organici impiegati nell’elettronica”, ha spiegato Dichtel, “c’è una combinazione di modelli per migliorare le prestazioni, ma c’è anche un piccolo elemento chiamato fortuna. Noi stiamo provando a eliminare quanta più fortuna possibile”. Che tradotto significa: se l’instabilità dei materiali costituisce il principale problema di questo tipo di strutture, noi abbiamo scoperto come aggirare l’ostacolo, o per lo meno abbiamo trovato un materiale molto più stabile.

Il risultato dei due ricercatori è infatti una struttura capace di mantenere il suo preciso ordine molecolare anche su larga scala. Se ne è accorta la prestigiosa rivista Nature Chemistry, dedicando alla scoperta un articolo. Che tradotto significa: hey gente, questi qui hanno fatto centro.

Roberto Zambon

 

 

 

 

 

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