Sole, aria e biomasse: Megaris il primo sistema 3in1 per produrre energia pulita

Produrre energia elettrica ed insieme energia termica usando biomasse ed energia solare concentrata. E tutto grazie ad un motore ad aria. Non è fantascienza ma realtà. È il sistema CHP Megaris (Combined Heat and Power), una macchina che produce vari tipi di energia rinnovabile usando esclusivamente energia altrettanto pulita

Produrre energia elettrica ed insieme energia termica usando biomasse ed energia solare concentrata. E tutto grazie ad un motore ad aria. Non è fantascienza ma realtà. È il sistema CHP Megaris (Combined Heat and Power), una macchina che produce vari tipi di energia rinnovabile usando energia altrettanto pulita.

Un sistema 3-in1, del tutto autosufficiente e in grado di fornire energia elettrica e riscaldamento. Non si tratta in realtà di un progetto nuovo, visto che la ricerca è stata avviata nel 2011 e portata avanti fino ad ora. Ma per la prima volta, è stato realizzato il prototipo di questo speciale sistema di cogenerazione ampliato.

Il funzionamento è nel complesso semplice. I principali componenti di Megaris (Micro Electric Generator from Alternative Renewable energy Innovative Stirling engine) sono il concentratore solare, il cogeneratore Stirling, l’FBC integrato (Fluidized Bed Combustor), il ricevitore solare, e lo scambiatore di calore. Per produrre energia elettrica e termica, così come fanno i normali sistemi di cogenerazione, viene utilizzato un combustore a letto fluido ma che utilizza le biomasse. Il concentratore fa convergere i raggi del sole su di un sensore ricevitore, trasferendo l’energia solare immagazzinata al letto fluido e allo scambiatore di calore dello Stirling. Il combustore è a sua volta costituito da sabbia sospesa da un flusso d’aria e ha la funzione di immagazzinare calore e distribuirlo al sistema. C’è di più. A differenza dei modelli già in commercio, il sistema CHP è dotato anche di uno specchio parabolico per concentrare l’energia solare.

megaris schema

Spiegano gli ideatori sul sito ufficiale del progetto che le biomasse potrebbero essere così utilizzate sia come fonte di energia termica di integrazione a quella solare sia in alternativa, ad esempio durante le ore notturne. Il sistema, una volta ultimato, sarà adattabile sia agli edifici delle zone rurali che di quelle urbane, vista la possibilità di funzionare in modo autonomo e continuo.

Unire tre elementi – il combustore a letto fluido per le biomasse, lo specchio parabolico per concentrare l’energia solare e il motore ad aria che genera energia dallo scambio termico – in uno è il punto di forza dell’idea.

In parte finanziato dal Ministero dell’ambiente nell’ambito del Bando per il finanziamento di progetti di ricerca finalizzati ad interventi di efficienza energetica, il progetto vede impegnate diverse istituzioni. I partners italiani sono Aerosoft, l’Università del Sannio e il CNR, che si sono uniti in un’associazione temporanea di scopo (ATS).

L’attuale prototipo è stato ideato per soddisfare le esigenze di un piccolo condominio di quattro appartamenti ma sarà in futuro adattato anche a edifici più grandi. Al momento, i ricercatori sono al lavoro per cercare di immettere il prodotto sul mercato il prima possibile per garantire energia pulita a basso costo.

Francesca Mancuso

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