Dalle auto europee troppo rumore. E proprio per nulla!

Pochi sanno che il 25 aprile, oltre alla Festa della Liberazione, è anche la Giornata internazionale contro il rumore. E per l'occasione il breve video lanciato ieri da Transport&Environment, ONG con sede a Bruxelles, dimostra che il rumore del traffico non piace assolutamente ai cittadini, intervistati in varie città europee. Alla realizzazione del video ha partecipato anche l'associazione italiana Terra! Onlus, che da anni si occupa di mobilità sostenibile e riduzione dell'inquinamento dalle automobili.

Pochi sanno che il 25 aprile, oltre alla Festa della Liberazione, è anche la Giornata internazionale contro il rumore. E per l’occasione il breve video lanciato ieri da Transport&Environment, ONG con sede a Bruxelles, dimostra che il rumore del traffico non piace assolutamente ai cittadini, intervistati in varie città europee. Alla realizzazione del video ha partecipato anche l’associazione italiana Terra! Onlus, che da anni si occupa di mobilità sostenibile e riduzione dell’inquinamento dalle automobili.

Il rumore del traffico è uno dei problemi ambientali più diffusi in giro per l’Europa e soprattutto nelle grandi città può diventare un problema primario per la vita e la salute dei cittadini: ogni anno 50 mila morti e 250 mila casi di problemi cardiovascolari derivano proprio al rumore del traffico. Secondo i dati del dell’OMS, l’Organizzazione Mondiale della Salute, il rumore del traffico è secondo solo all’inquinamento atmosferico per gli effetti causati sulla salute.

Sono oltre vent’anni che i limiti che regolano i rumori dei veicoli a motore non vengono aggiornati e, nel frattempo, i governi e le amministrazioni locali sono costretti a intervenire da soli con barriere antirumore e altri costosi strumenti di isolamento acustico.

La recente proposta della Commissione, che risale allo scorso dicembre ed è allo studio delle commissioni del Parlamento europeo, risulta ancora debole, e il rischio è che, ancora prima dell’approvazione, l’intervento della lobby dell’industria automobilistica, come purtroppo spesso accade, la indebolisca ancora di più.

Secondo Transport&Environment gli obiettivi proposti dalla Commissione, ovvero la riduzione entro il 2017 di 3 decibel (fino a 68 dB e 78 dB rispettivamente per le nuove auto e i nuovi camion venduti), dovrebbero essere anticipati di due anni e andrebbero rinforzati con una ulteriore riduzione di 2 decibel entro il 2020 insieme a limiti più stringenti per i picchi di rumore causati dai motori a pieni giri.

È anche importante che i consumatori sappiano a cosa vanno incontro quando acquistano un’auto:, chi decide di acquistare un’auto, deve poter conoscere il livello di rumore e pertanto i dati di ogni automobile dovrebbero essere per legge comunicati sia nei punti vendita che nel materiale promozionale.

In Italia, secondo i dati del Treno Verde di Legambiente, i valori riscontrati nelle principali città italiane nei primi mesi del 2012 raggiungono punte di 75 dB. Ma, nonostante questo, l’industria automobilistica, come sempre quando si parla di limiti, non sembra accogliere la proposta in maniera favorevole.

Eppure le tecnologie per la riduzione del rumore sono già disponibili, visto che un modello su quattro prodotta in Europa è già in linea con i futuri limiti. E allora perché non ridurre il rumore anche delle altre?

È proprio il caso di dirlo: dalle auto molto rumore, proprio per nulla!

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