Un milione di api per monitorare la qualita’ ambientale di Bassano del Grappa

Dalla Terra dei Fuochi al Veneto. Le api sono di nuovo protagoniste di un progetto per monitorare l’inquinamento ambientale. Vi avevamo già parlato delle api come sentinelle dell’ambiente nella Terra dei Fuochi. Ora le api serviranno a tenere sotto controllo la qualità dell’aria a Bassano del Grappa.

Dalla Terra dei Fuochi al Veneto. Le api sono di nuovo protagoniste di un progetto per monitorare l’inquinamento ambientale. Vi avevamo già parlato delle api come sentinelle dell’ambiente nella Terra dei Fuochi. Ora le api serviranno a tenere sotto controllo la qualità dell’aria a Bassano del Grappa.

Bassano ospiterà presto 1 milione di nuove api grazie ad un progetto guidato da un gruppo di apicoltori urbani. Sono già pronte 60 arnie con 15 mila api ciascuna. L’idea è nata in collaborazione con l’associazione Buen Vivir e ha lo scopo di tenere sotto controllo l’inquinamento e la qualità dell’aria in città.

Gli apicoltori della zona hanno coinvolto nel progetto cittadini e appassionati della natura per fare in modo che Bassano sia pronta ad ospitare le nuove api. Le arnie verranno collocate ad una distanza di circa 3 chilometri l’una dall’altra in diversi punti della città. Si tratterà di api di due specie: l’ape ligustrica, tipica italiana, e l’ape carnica, che vive oltreconfine ed è più abituata ai climi freddi.

Ci si attende di raccogliere informazioni importanti sullo stato di salute del territorio. Le api gireranno per la città e riporteranno con sé nelle arnie le sostanze che incontreranno, come metalli pesanti e fitofarmaci. Ne resteranno delle tracce nella cera e nei prodotti dell’alveare. Proprio su questi prodotti verranno condotte delle analisi che permetteranno di comprendere quali sostanze inquinanti siano presenti nell’aria e sul territorio.

Le api sono insetti fondamentali per l’agricoltura e per l’ecosistema del Pianeta. Questo progetto permette di riportare le api in città, rimettendo in circolo un insetto che rischia ormai di scomparire. Inoltre scegliere le api per il monitoraggio dell’inquinamento ha costi inferiori rispetto ad altri metodi, come ha spiegato Paolo Vangelista, membro dell’Associazione Regionale Apicoltori.

Le api faranno inoltre parte di un progetto didattico nell’area di Villa San Giuseppe, dove verranno organizzate attività per gli studenti. Gli organizzatori di queste iniziative si impegneranno a sensibilizzare la popolazione sull’importanza delle api e per smitizzare quanto si racconta di solito su questo insetto.

Le api vengono viste spesso solo come “insetti che pungono” e non come sentinelle della natura fondamentali per l’alimentazione umana, dato che almeno un terzo di ciò che coltiviamo nel mondo non sarebbe più disponibile se le api scomparissero.

Gi apicoltori hanno ricordato che le api non hanno alcuna intenzione di pungere, anche perché se lo fanno muoiono. Le arnie delle api verranno distribuite alle famiglie che vorranno accoglierle. Il costo di un’arnia sarà di circa 200 euro e potrà produrre, per l’utilizzo familiare, circa 30 chili di miele all’anno.

Marta Albè

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