Spagna: presto una legge per proteggere la Corrida?

Il Parlamento, che ha lanciato l'iter legislatico, dovrà determinare se classificare la corrida come un "patrimonio nazionale", consentendone una maggiore tutela, legale e finanziaria. Per l'indipendenza catalana, il voto minerebbe la sovranità del Parlamento regionale, che ha un potere altamente decentrato in Spagna.

Patrimonio nazionale o insensata tradizione? I parlamentari spagnoli hanno dovuto votare ieri per rispondere a una petizione popolare di successo, che ha ricevuto quasi 600.000 firme, nata per chiedere la protezione della corrida come “patrimonio nazionale”. Il tutto proprio a distanza di circa un anno da quando la tauromachia, già vietata nelle isole Canarie dai primi anni ’90, è stata bandita in Catalogna.

Le corride appartengono alla cultura spagnola, sono un patrimonio storico e culturale comune a tutti gli spagnoli“, recita il disegno di legge. Ora il Parlamento, che ha lanciato l’iter legislativo, dovrà determinare se classificare la corrida come un bene della nazione, consentendone una maggiore tutela, legale e finanziaria. Per l’indipendenza catalana, il voto minerebbe la sovranità del Parlamento regionale, che ha un potere altamente decentrato in Spagna.

La discussione, quindi, non solo attira l’ira di attivisti per i diritti degli animali, per i quali è “barbaro voler proteggere uno spettacolo che prevede la tortura e l’uccisione degli animali“, secondo le parole di AnimaNaturalis, ma assume anche un significato politico che va al di là dei tori e dei maltrattamenti, in cui si può leggere tra le righe, ma neanche troppo, una contrapposizione da Barcellona e Madrid.

corrida

Il voto con cui la Spagna ha iniziato l’iter per dichiarare la corrida patrimonio nazionale è uno schiaffo alle centinaia di migliaia di persone che nello stesso Paese iberico vogliono voltare pagina rispetto a una presunta forma di spettacolo, ormai desueta e insensata, che attira sempre meno spettatori”, dichiara intanto l’Enpa, invitando i tantissimi italiani che seguono con grande attenzione le vicende legate ai maltrattamenti di animali a “decidere di cambiare la meta delle proprie vacanze“, se indignati da questo voto.

Ora si teme,inoltre, che la legge riapra la spinosa questione dell’inserimento della corrida come “patrimonio culturale immateriale” dell’UNESCO anche se è lo stesso Comitato Tecnico Spagnolo ad ammettere che sarà difficile ottenere tale riconoscimento essendoci comunque “la morte dell’animale”.

Roberta Ragni

Credit Foto: Europapress

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