Multe di oltre 3mila euro per chi disturba i cacciatori i in Veneto

Punire con multe salate chi disturba i cacciatori durante le loro attività venatorie. Non è uno scherzo ma la nuova legge approvata in Veneto. La norma ha lo scopo di “punire solo chi intenzionalmente e illecitamente ostacola la caccia e la pesca”

Punire con multe salate chi disturba i cacciatori durante le loro attività venatorie. Non è uno scherzo, purtroppo, ma la nuova legge sulla caccia approvata in Veneto. La norma ha lo scopo di “punire solo chi intenzionalmente e illecitamente ostacola la caccia e la pesca”.

Approvata a larga maggioranza dalla 3a Commissione consiliare, la legge sul disturbo venatorio è stata proposta da Sergio Berlato (FdI-AN-MCR) ed è stata poi sottoposta all’esame del Consiglio regionale del Veneto, ricevendo parere favorevole con 26 voti favorevoli e 14 contrari.

Multe da 600 a 3.600 euro a chi ostacola i cacciatori, secondo il Pdl n.182.

Una norma che difende a spada tratta chi, per sport e per diletto, ama uccidere gli animali, penalizzando quindi gli attivisti per i diritti per gli animali.

La legge, secondo i suoi ideatori, difende i cacciatori, tutelando il loro diritto al “libero e pacifico esercizio della caccia e della pesca, ovvero due attività regolamentate dalla normativa italiana ed europea e la cui pratica è subordinata al pagamento di tasse di concessione, attraverso l’applicazione di sanzioni amministrative nei confronti di quanti, intenzionalmente ed illecitamente, ostacolino le succitate attività” sostiene Berlato.

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Secondo il consigliere regionale, altre regioni italiane prevedono multe per chi volontariamente ostacola la caccia e la pesca.

In stati come la Francia, spiega, le sanzioni sono penali.

“La Legge sul disturbo venatorio, che del resto è espressione del territorio, vuole solo sanzionare gli animalisti più estremi, ovvero quei soggetti che, spesso in gruppi organizzati, pongono in essere azioni violente e ricorrono persino a minacce personali per impedire ad altre persone di praticare attività consentite, non rispettando scelte di vita ed opinioni differenti dalle proprie e che, in alcuni casi, aderiscono ad organizzazioni internazionali che si sono macchiate in passato di gravi reati di eco- terrorismo e addirittura di omicidio. Sarebbe invece auspicabile che gli ambientalisti, che assolutamente rispetto e di cui mi sento di fare parte, prendano le distanze ed isolino tutti quei soggetti che nascondono sotto l’apparente amore per gli animali la propria indole violenta ed ideologizzata. Come d’altra parte avviene per i cacciatori, che sono i primi a voler combattere i bracconieri”.

Una legge contro gli animalisti che vengono definiti “violenti” e accusati di “sfogare la propria indole” sui cacciatori, che arriva insieme all’approvazione da parte del Senato di una serie di modifiche alla legge Parchi che fanno un regalo ai cacciatori, consentendone l’accesso all’interno dei parchi e nelle aree contigue non solo a quelli residenti nell’area protetta ma anche a tutti gli iscritti agli Ambiti Territoriali di Caccia (ATC) in cui ricadono le aree contigue.

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“Inspiegabilmente questa maggioranza continua ad essere ostaggio e prigioniera di un consigliere che rappresenta il mondo venatorio più estremista, e minoritario, del Veneto” è stato il commento di Andrea Zanoni del Partito Democratico al termine dei lavori in aula sul pdl 182.

“Queste sono sanzioni spropositate, vessatorie e intimidatorie, creano cittadini di serie A e di serie B, punendo 10 volte tanto chi usa la voce per difendersi dagli abusi rispetto a chi abusa delle armi”.

Insomma, verrà punito chi difende gli animali. In Veneto è questa la triste realtà.

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