I viaggi dell’inferno degli agnelli di Natale, dall’Est Europa all’Italia (VIDEO)

Più di 30 ore e 1500 chilometri attraverso quattro paesi, senz'acqua e con poca lettiera, costretti a restare un giorno intero immersi nei loro stessi escrementi. È l'estenuante viaggio compiuto da oltre 700 agnelli, separati brutalmente dalle loro madri e stipati su quattro piani, destinati a morire per finire sulle tavole degli Italiani durante le festività natalizie 2014

Più di 30 ore e 1500 chilometri attraverso quattro paesi, senz’acqua e con poca lettiera, costretti a restare un giorno intero immersi nei loro stessi escrementi. È l’estenuante viaggio compiuto da oltre 700 agnelli, separati brutalmente dalle loro madri e stipati su quattro piani, destinati a morire per finire sulle tavole degli Italiani durante le festività natalizie 2014.

Il trasporto di agnelli dall’estero, dove la produzione ha un costo nettamente inferiore rispetto all’Italia, aumenta infatti proprio nei periodi di maggior consumo. Nonostante negli ultimi anni si sia assistito ad una consistente riduzione di questo crudele traffico, grazie anche e soprattutto alla diminuzione della richiesta da parte dei consumatori, i numeri restano ancora altissimi.

Gli investigatori di Animal Equality hanno ottenuto immagini recenti delle condizioni di trasporto in alcuni camion provenienti dall’Est Europa (Romania e Ungheria). In alcuni di questi casi i trasporti sono stati controllati dalla forze di polizia, intervenute tempestivamente su impulso degli attivisti.

Per ognuno dei camion filmati le autorità sono state allertate ed è stata fornita loro una puntuale descrizione delle irregolarità riscontrate. È stato inoltre atteso dagli attivisti l’intervento delle autorità competenti per accertamenti ed eventuali sanzioni ai trasportatori, agli allevatori e ai proprietari dei macelli che commissionano simili carichi.

“Prendendo coscienza di quello che Animal Equality sta mostrando con particolare tenacia prima della Pasqua e del Natale, ovvero i periodi di maggior consumo di carne d’agnello, possiamo mettere fine a questa insensata sofferenza. Scegliere di non consumare la carne di questi cuccioli dovrebbe essere la naturale reazione alla visione delle immagini che abbiamo ottenuto. Ed è l’unico passo concreto per cambiare veramente la terribile realtà in cui si trovano questi individui indifesi”, spiega Matteo Cupi, Presidente di Animal Equality in Italia.

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Grazie ad un espediente, è stato possibile salvare due di questi agnelli, Timo e Zenzero. Due piccoli fortunati che ora avranno la possibilità di vivere una vita degna di questo nome, accuditi all’interno del rifugio The Green Place situato a Nepi (VT), che ospita tanti altri animali salvati da situazioni analoghe.

Roberta Ragni

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