Carne di coniglio in Europa: tutto l’orrore che non vogliono farvi vedere (VIDEO)

Da dove vengono i conigli serviti tutti i giorni sulle tavole delle nostre case e nei ristoranti? Se in molti si rifiutano di mangiare questo animale per via della sua dolcezza, la carne di coniglio in realtà è molto apprezzata, soprattutto nel nostro Paese, che, insieme a Francia e Spagna, è il più grande produttori di carne di coniglio in Europa.

Da dove vengono i conigli serviti tutti i giorni sulle tavole delle nostre case e nei ristoranti? Se in molti si rifiutano di mangiare questo animale per via della sua dolcezza, la carne di coniglio in realtà è molto apprezzata, soprattutto nel nostro Paese, che, insieme a Francia e Spagna, è il più grande produttori di carne di coniglio in Europa.

Si stima che solo in Italia ci siano circa 2mila allevatori medio-grandi. Ma la realtà della breve vita di questi poveri animali che mettiamo nel piatto potrebbe essere difficile da digerire, soprattutto se si ha il coraggio di guardare i video delle investigazioni sulle condizioni terribili in cui i conigli vengono tenuti.

A mettere a nudo tutta la verità che non vogliono farvi vedere è stata una nuova indagine di Compassion in World Farming. Durante l’estate, gli attivisti sotto copertura si sono infiltrati nelle aziende agricole in tutta l’UE e hanno scoperto una serie di abusi scioccanti. L’allevamento dei conigli da carne è simile a quello delle galline ovaiole, con gli animali tenuti sempre in gabbie e uccisi al raggiungimento dei 2-3 kg.

Negli allevamenti i conigli femmine, utilizzate per sfornare una cucciolata dopo l’altra, sono tenute in isolamento per due anni, rimosse dalla loro gabbia solo per l’inseminazione artificiale e macellate appena la loro produttività diminuisce. Un investigatore che ha visitato le aziende agricole in Italia, il più grande produttore di conigli d’allevamento in Europa, racconta:

Le gabbie erano al mio lato, sia a destra che a sinistra, e si estendevano in lontananza. La passerella tra le due fila loro sembrava fatta di neve fresca peccato fosse pelliccia di coniglio – un tappeto bianco di conigli in decomposizione, con un esercito di mosche in marcia su di loro. Molte delle fattorie erano sporche, con mobili e arredi rivestiti ovunque di polvere, sporcizia e pelliccia. I cuccioli di coniglio morti venivano lasciati a marcire in cima alla loro gabbia“.

In un allevamento gli escrementi sotto le gabbie erano così tanti che gli investigatori hanno dovuto frugare nella sporcizia per controllare i conigli. Moltissimi animali soffrivano di infezioni oculari e della pelle. Anche le epidemie di massa sono comuni. In tali condizioni atroci, la malattia è endemica. Come risultato l’uso di antibiotici è di routine. Nessuna di queste gravi condizioni di salute veniva considerati abbastanza significativa non solo a curare l’animale, ma anche a impedire che le carni fossero servite su un piatto.

conigli carne

Quando arriva il momento della macellazione, i poveri animali vengono accatastati sui camion con pile alte fino a dieci casse. Gli animali che finiscono nei livelli inferiori si ritrovano intrisi fino alle ossa di urina e feci dei conigli ammassati nelle gabbie sovrastanti. Ecco cosa si nasconde dietro alla maggior parte della carne di coniglio in vendita in Europa.

Anche Animal Equality aveva denunciato oltre 70 allevamenti di conigli in Spagna per maltrattamento verso gli animali. Si trattava del frutto di un lavoro di documentazione durato due anni, realizzato dagli investigatori infiltrati negli allevamenti, alcuni dei quali premiati addirittura per la qualità, e in 4 macelli, in 14 regioni diverse del paese iberico.

Le prove raccolte evidenziano gravi irregolarità in materia di benessere animale e igiene: lavoratori che sbattono violentemente gli animali malati contro il suolo, animali gravemente malati lasciati nelle gabbie senza alcuna cura veterinaria, aziende che vendono conigli ai ristoranti senza ricevere alcun controllo sanitario, un veterinario che sbatte un coniglio per terra e, non sapendo di essere ripreso, conferma che quello che sta facendo è una procedura considerata maltrattamento sugli animali.

La domanda è d’obbligo. Siete sicuri di voler contribuire a questo orrore?

Firmiamo in massa la petizione a questo indirizzo

Roberta Ragni

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