Toxoplasmosi: i gatti possono causare demenza negli anziani? (FOTO)

Il gatto può comportare gravi rischi per la salute soprattutto degli anziani? Sì, secondo i numerosi articoli che stanno riportando i dati presentati da un nuovo studio pubblicato sulla rivista Brain, Behavior, and Immunity. La colpa sarebbe del Toxoplasma gondii, una specie di protista parassitario che vive anche nei gatti e in altri animali a sangue caldo e può causare la toxoplasmosi nell'uomo, accusato, appunto, di provocare gravi perdite di memoria nei soggetti di età superiore a 65 anni.

Il gatto può comportare gravi rischi per la salute soprattutto degli anziani? Sì, secondo i numerosi articoli che stanno riportando i dati presentati da un nuovo studio pubblicato sulla rivista Brain, Behavior, and Immunity. La colpa sarebbe del Toxoplasma gondii, una specie di protista parassitario che vive anche nei gatti e in altri animali a sangue caldo e può causare la toxoplasmosi nell’uomo, accusato, appunto, di provocare gravi perdite di memoria nei soggetti di età superiore a 65 anni.

La ricerca rivelerebbe che negli anziani infetti si verifica una significativa perdita di memoria a breve termine. Gli autori del documento riferiscono che è la prima volta che sul Toxoplasma Gondii cade il sospetto di essere causa del significativo deterioramento della memoria. Ecco, allora, entrare in campo l’accusa contro i gatti, che metterebbero così in pericolo la salute dei nostri nonni.

Peccato, però, che la toxoplasmosi si può contrarre anche in seguito all‘assunzione di alimenti crudi infetti di origine animale e di verdure contaminate e lavate male. La contaminazione per zoonos, vale a dire attraverso la trasmissione della malattia dall’animale all’uomo, come abbiamo spiegato più volte, è, invece, una eventualità più unica che rara, in quanto prevede l’ingestione delle deiezioni di un felino infetto.

Da un punto di vista prettamente statistico, quindi, per gli anziani (così come per le donne incinta) potrebbe essere molto più rischioso mangiare una bistecca che non accarezzare il proprio gatto, proprio perché il pericolo è più concreto. Prima che ricerche di questo tipo sfocino in inutili allarmismi, quindi, gioverà ricordare che un micio può fare compagnia all’anziano e aiutarlo a vivere meglio.

Una dolcissima ed emozionate prova? Ce la fornisce il fotografo giapponese Miyoko Ihara, che per nove anni ha fotografato la storia d’amore profondo tra sua nonna Misao e Fukumaru, il gattino con un occhio blu e uno marrone che adottò dopo averlo trovato abbandonato in un capannone del suo terrone. Misao e Fukumaru sono ormai inseparabili compagni di vita.

Per vedere altre meravigliose foto clicca qui

Roberta Ragni

Foto Credit: Miyoko Ihara / Rex Features

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